UDINE, PREFETTO CERCA CASA A PROFUGHI SPACCIATORI: “DOVETE INTEGRARLI”

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La prefettura di Udine cerca case per ospitare alche centinaia (664) di giovani maschi africani e pakistani. Ha infatti deciso: la Caverzani, covo di spacciatori e prostitute, dove sono attualmente ospitati va svuotata.

La notizia ha mandato su tutte le furie i sindaci del comprensorio, perché il prefetto agente viaggi li vuole diffondere sul territorio, come da piano di colonizzazione preparato da Minniti. Che privilegia i piccoli centri, soprattutto quelli più etnicamente integri: c’è un piano evidente di negrizzazione del territorio.

Fabio Marchetti, sindaco di Codroipo: “Già ospitiamo 23 immigrati, non possiamo riceverne di più! Non abbiamo i carabinieri, la polizia, l’ospedale… e potrei andare avanti. Come faccio a garantire la sicurezza dei miei cittadini? Due dei migranti già ospiti nel mio comune sono stati arrestati per spaccio. Ho il timore che me li rimandino nella struttura per fargli scontare gli arresti domiciliari. Noi sindaci siamo abbandonati. Nessuno ci ascolta, tantomeno la regione.” Sulla stessa linea Mario Anzil, primo cittadino del comune di Rivignano Teor che, al Giornale.it dichiara perentorio: “Il mio comune ospita un numero di profughi superiore rispetto al massimo stabilito dal Ministero dell’Interno, perciò non sono disposto ad accoglierne altri! L’emergenza non è gestita bene e la convivenza con i migranti diventa sempre più difficile. La colpa è della politica! Se i politici non sanno risolvere i problemi non servono. E, dunque, devono prenderne coscienza e dimettersi. È inammissibile che, in una regione come il Friuli, vengano spesi dei soldi pubblici per fare giocare a calcio gli extracomunitari o, addirittura, farli sciare mentre gli italiani fanno fatica ad arrivare a fine mese. I sindaci liberi hanno il dovere di farsi sentire. Dobbiamo difendere le nostre comunità, i nostri elettori. La democrazia. ”

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“Non solo il Prefetto non ha ascoltato la voce dei Tarcentini che, con apposita raccolta firme, chiedevano di chiudere la moschea abusiva di Tarcento, ma anzi ci manda ancora altri clandestini: cos’è una punizione?” Dichiara Riccardo Prisciano, consigliere comunale di Tarcento. “Certamente non staremo a guardare: siamo pronti a scendere in piazza per far sentire al Prefetto la nostra voce.” Al fianco dei sindaci anche i cittadini, stufi di subire le decisioni prese dall’alto: “Non ne possiamo più di questa prepotenza. Siamo pronti a manifestare. A loro tutto, a noi niente!”