Boom di prostitute in centri profughi: +300% dalla Libia

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Cresce il fenomeno della tratta delle donne immigrate. A renderlo noto cadendo dal pero è Monica Cerutti, assessore regionale all’Immigrazione in Piemonte. Nella sola provincia di Torino, meta numero uno fra le donne immigrate che giungono in Italia in aereo, ve ne sono circa 900 che finiscono sui marciapiedi.

Di queste il 60% sono nigeriane – c’è stato un incremento in Italia del 300% degli arrivi da questo paese, tra il 2014 e il 2015 – e il 20% rumene. Il dato ancora più allarmante è che se prima del 2011, almeno queste ragazze erano maggiorenni, oggi la maggior parte di loro sono adolescenti di età compresa tra i 15 e i 17 anni, con un numero sempre più crescente di bambine di 13 anni.

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Le donne molto spesso vengono contattate dagli sfruttatori-aguzzini nei centri di accoglienza: “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni riscontranti che sempre più spesso, le donne nigeriane, una volta arrivate in Italia e accolte presso le strutture predisposte – spiega l’assessora Cerutti – sono contattate dai loro sfruttatori, costrette ad abbandonare i centri e forzate alla prostituzione”. Ma quali costrette, arrivano come prostitute direttamente sui barconi. Noi le ospitiamo in hotel, loro battono. Il PD è un partito di papponi.

La Regione Piemonte, per aiutare queste prostitute a battere in modo indipendente ha stanziato per fine 2016 e 2017, oltre 1.100.000, a cui si aggiunge il milione di euro già predisposto in precedenza.