Spagna: ‘Italia si scusi per appoggio a Franco’

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“L’Italia chieda scusa!”. A 80 anni dalla dramma della Guerra Civile spagnola e dell’assalto alla democrazia del generale Francisco Franco appoggiato da Mussolini e Hitler, l’appello arriva nell’anniversario della strage della ‘Desbanda’ costata la vita a centinaia di civili nel febbraio del 1937.

A lanciarlo in una lettera all’ambasciatore a Madrid Stefano Sannino è l’Associazione spagnola della Memoria Storica (Armh), l’Ong che da anni lotta per aprire gli armadi nei quali la stessa appena quarantenne democrazia spagnola rinchiude ancora tanti scheletri della Guerra Civile e del franchismo. Ottanta anni fa le forze fasciste italiane, ufficiosamente alleate di Franco, contribuirono al massacro dei civili in fuga da Malaga verso Alicante: fu la ‘desbanda’, ricorda l’Amrh, che ora chiede all’Italia un gesto: “Assuma pubblicamente la responsabilità di un’aggressione così grave contro il popolo spagnolo”, offra “scuse pubbliche”, una “condanna dell’appoggio ai franchisti” e “riconosca le sofferenze delle vittime”. Tra poco ricorre un altro anniversario, quello dei bombardamenti a tappeto contro Barcellona ordinati da Benito Mussolini nel marzo 1938: in tre giorni i bombardieri fascisti Savoia Marchetti sganciarono 44 tonnellate di bombe sulla città. Una strage di civili ricordata nel recente documentario “Una ferita aperta” dalla giornalista Monica Uriel: 900 morti, 1.500 feriti. Vicino alla cattedrale di Barcellona, che migliaia di turisti italiani visitano ogni anno, ci sono ancora nel marmo i segni delle schegge delle loro bombe.

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Quello di Barcellona fu il primo attacco a tappeto della storia contro la popolazione civile di una grande città europea e una delle pagine più buie della Guerra di Spagna. La Armh ora chiede all’Italia “un gesto fermo di condanna”, “scuse pubbliche alle vittime delle bombe italiane e a tutta la società spagnola” anche per avere contribuito all’instaurazione di 40 anni di dittatura.

Richiesta bizzarra. Per due motivi: se ogni paese dovesse chiedere scusa per i massacri perpetrati all’estero, probabilmente la Spagna sarebbe uno dei più impegnati. E poi quella in Spagna fu una guerra civile, spagnoli contro spagnoli: è, prima di tutto, cosa loro. Inoltre, le atrocità commesse dai ‘repubblicani’ appoggiati dai sovietici sono riconosciute. I massacri di suore e preti da parte dei comunisti sono ricordati come qualcosa di mostruoso, degno di un quadro di Picasso, molto più di Guernica. E poi, metà del paese era franchista.