Maxi Processo contro 150 cittadini per frasi contro immigrati su Facebook

Vox
Condividi!

Tipo i mafiosi. Centinaia di frasi postate su Facebook a commento di tre post pubblicati da Leonardo Batistini, consigliere comunale della Lega di Scandicci, Firenze, nei giorni in cui in città si discuteva dell’apertura di un centro migranti – poi inaugurato nelle scorse settimane – gestito dalla famigerata Caritas. Tutto questo accadeva nel luglio scorso.

A Ottobre, il sindaco filoislamico di Scandicci, Sandro Fallani, Pd, decise di presentare un esposto alla procura. Il PD chiede, e la procura fiorentina esegue, aprendo un bizzarro fascicolo per istigazione all’odio razziale. Contro 150 persone. Presto dovranno celebrare processi al Maracanà.

In questi giorni su richiesta del pm, tal Benedetta Foti (con una t sola), stanno passando davanti alle forze dell’ordine per essere interrogati tutti gli autori dei commenti a quei post. Non solo i 26 nei confronti dei quali il sindaco filoislamico aveva presentato l’esposto, ma circa 150 persone. Casalinghe, operai, studenti. Gente normale. Italiani.

Vox

«Abbiamo letto per giorni toni e argomenti irripetibili, usati da un numero costante di persone – ha detto Fallani, che evidentemente paghiamo per passare le giornate su Facebook – volevamo dare un messaggio chiaro, di rispetto istituzionale. Non mi sembra di aver fatto una cosa straordinaria, ho solo rispettato il principio della legalità tra le persone. Ci abbiamo pensato a lungo, ma alla fine della questione, il ripetersi di questi comportamenti lo abbiamo ritenuto inaccettabile per una comunità come la nostra. Del resto nel rispetto delle decisioni della Procura, se tante persone sono state ascoltate, penso non si trattasse di una questione così marginale».

Di segno opposto la posizione di Batistini: «È allucinante che un sindaco, invece di pensare ai problemi di Scandicci, utilizzi l’avvocato del Comune per denunciare i propri cittadini. Su Facebook talvolta ci sono commenti eccessivi e deprecabili ma qui sono state denunciate anche persone che hanno scritto semplicemente ‘ruspa’ oppure che volevano suonare il campanello al sindaco o ribellarsi all’arrivo di nuovi profughi. Se il sindaco vuole denunciare tutti quelli che scrivono ‘ruspa’ allora non basterebbero i tribunali di tutta Italia!».

Quando alcuni commettono ‘reato’, li puoi processare. Quando a commettere ‘reato’ è un intero popolo, si chiama rivoluzione.