SERVIZI SEGRETI FRANCESI CONTRO LE PEN: “SOSTENUTA DA PUTIN”

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L´eurodeputato Mario Borghezio interviene sulle cosiddette “fake news”, tema utilizzato dal Sistema per censurare le notizie scomode ed evitare, in Europa, altri ‘casi Trump’. Lo fa con una interrogazione al Parlamento Europeo.

Borghezio dichiara che “una rete di media francesi (fra cui Le Monde, L´Express, Liberation) ha recentemente iniziato una collaborazione per “segnalare e contrastare le fake-news” similmente a quanto in atto negli Stati Uniti e prossimamente in Germania. Inoltre Facebook ha comunicato di avere già modificato i suoi algoritmi a riguardo”.

Facebook: giornali di sinistra decideranno se una notizia è vera

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Per Borghezio “tale meccanismo non sembra essere in grado di garantire che le segnalazioni siano effettivamente rivolte ai soli casi di notizie false, ma potrebbe riguardare anche notizie sgradite al mondo dei media “mainstream” e ai loro editori: questa, in altre parole, é – né più, né meno – una forma orwelliana dicensura generalizzata”.

Borghezio pertanto chiede: “Cosa intende fare la Commissione per garantire il pluralismo dell´informazione e l´esistenza di centinaia di blog di critica e approfondimento, che potrebbero presto essere oscurati nel mondo dei social-network con segnalazioni non appropriate provenienti dalle principali corporazioni mediatiche?”.

Ovviamente assecondare la censura, che domanda impertinente. E dalla Francia arrivano notizie inquietanti in vista delle elezioni. I servizi segreti francesi, DGSE, stanno facendo quello che ha fatto la CIA durante la campagna elettorale americana, e diffondendo lo stesso falso allarme:

L’ultimo rapporto, fatto accuratamente filtrare ai media di distrazione di massa, denuncia che la Russia intende sostenere la candidatura di Marine Le Pen “sui social network attraverso bot in grado di generare messaggi positivi a migliaia. Oppure rivelando dati riservati e messaggi dei suoi avversari”. Ricorda qualcosa? Contattato da RTL.fr , il vice presidente del Fronte Nazionale, Florian Philippot, ha evidenziato il “forte odore di complottismo” .