SCANDALO: 85% PROFUGHI E’ MASCHIO, AFRICANO O PAKISTANO, NESSUN SIRIANO

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Il numero di fancazzisti scaricati in Italia nel 2016 è stato di 181.436. Le richieste di asilo sono state 123.600, + 48% rispetto al 2015. Nel solo mese di gennaio 2017 l’incremento annuo è stato del 41 per cento.

Dei richiedenti asilo, l’85% è uomo e solo il 15% è donna (delle quali l’80% prostituta), mentre il 90% circa ha meno di 35 anni. Truppe di giovani maschi invasori. Il primo Paese di ingresso è la Nigeria, il secondo il Pakistan, seguito da Gambia, Senegal e Costa d’Avorio. La Siria, praticamente, non esiste. In nessuno dei paesi interessati c’è una guerra. Numeri presentati dal prefetto Angelo Trovato, presidente della Commissione nazionale per il diritto d’asilo.

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In Nigeria esiste un po’ di terrorismo islamico, meno che in Francia, e ristretto ad una piccola zona di una piccola provincia:

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Il Pakistan ha addirittura un programma nucleare ed ha, al suo interno, campi profughi nei quali l’Onu ha accolto negli anni scorsi Afghani che ora stanno tornando a casa.

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Per esaminare le richieste d’asilo, ha proseguito Trovato, sono state istituite venti commissioni territoriali cui si aggiungono 28 sezioni, sei delle quali con presidente a tempo pieno. Ciascuna commissione costa 314mila euro all’anno. La necessaria presenza nelle commissioni di rappresentanti delle forze di polizia, spesso oberati da altri impegni, ha rallentato i ritmi di lavoro: si è passati da 4-5 audizioni quotidiane a circa tre. Questo determina un arretrato molto corposo con oltre 110mila casi pendenti, anche perché l’esame di ogni singola istanza richiede in media 257 giorni di tempo, cioè otto mesi e mezzo. Come se necessitasse una commissione per capire che in Nigeria e Pakistan non ci sono guerre. Basterebbe compilare una lista di paesi dai quali non si possono fare richieste di asilo e rigettarle in automatico.

I risultati delle procedure non sono sorprendenti: solo il 5% delle domande si conclude con il rilascio di un permesso di soggiorno per asilo politico, cioè con il riconoscimento dello status di rifugiato. Mentre il 21% ottiene una fantomatica protezione umanitaria che esiste solo in Italia e non nel diritto internazionale: la danno quando non sanno come espellere il clandestino. E per foraggiare le coop del PD.

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«L’accoglienza degli immigrati è un’operazione fallimentare alimentata dalla ideologia», ha commentato il componente della commissione d’inchiesta Fabio Rampelli (Fdi) sottolineando come questi dati dimostrino che «il mezzo più efficace per aiutare questi disperati è non farli partire, evitando loro la traversata del deserto e soprattutto smettendola di trasformare il Mediterraneo in un’enorme fossa comune». Fossa comune di volontari, caro Rampelli, visto che nessuno li imbarca a forza e pagando sui barconi.

«Quello dei corridoi umanitari è un atteggiamento razzista», aggiunge Rampelli rilevando che «non c’è nessuna solidarietà in questo atteggiamento ma solo l’intenzione di sostenere il sistema previdenziale importando manodopera a basso costo, trascurando il nostro 40% di disoccupazione giovanile e rinunciando a impostare politiche di sostegno alle nostre famiglie». Se si guarda al solo biennio 2015-2016 gli immigrati sbarcati in Italia sono stati più di 300mila con una spesa per il sistema che ruota attorno a questa emergenza superiore ai 4 miliardi di euro. «Il business dell’accoglienza è la nuova Tangentopoli», conclude.