CI TASSANO PER I PROFUGHI: 225 € A FAMIGLIA PER OSPITARLI NEL 2017

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Una vera e propria tassa di 225 euro a famiglia solo nel 2017 (tenendo conto una media di 3 persone a famiglia), visto che la UE chiederà al governo di coprire i costi e il governo non farà altro che aumentare qualche tassa o accisa. Non la chiamerà “tassa per i profughi”, ma tutti noi sapremo che lo è.


Dall’inizio dell’anno sono già oltre 7 mila i clandestini vomitati in Italia da scafisti privati e pubblici. Da marinaretti di Stato e criminali delle varie ONG che collaborano con i terroristi islamici in Libia. Un record, visto che siamo in inverno. Ma nulla di strano, visto che li rapiscono direttamente sottocosta.

E anche un record di spesa pubblica necessaria per il traghettamento e gli hotel, che secondo il governo contribuisce in modo determinante, insieme all’emergenza dovuta al terremoto, a mandare fuori linea il debito pubblico. Fino al punto da spingere Bruxelles a valutare una procedura d’infrazione alle regole sui conti pubblici.

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In un rapporto appena inviato alla Commissione Europea sui “fattori rilevanti” che influenzano l’andamento del debito pubblico, il ministero dell’Economia sottolinea che quest’anno la spesa per l’immigrazione rischia di arrivare al record storico di 4,2 miliardi di euro. Nel 2016, al netto dei contributi della Ue (che sono stati pari ad appena 120 milioni) sono stati spesi 3,3 miliardi. Per il 2017 ne sono stati stanziati 3,8 e senza tener conto dei 200 milioni del «Fondo per l’Africa». Ma quella prevista in bilancio è una cifra che «se il trend degli ultimi mesi dovesse continuare», si legge nel Rapporto, potrebbe crescere di altri quattrocento milioni.

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Si spenderà il triplo rispetto alla media degli anni tra il 2011 e il 2013, prima dell’esplosione della crisi migratoria: tra 2,9 e 3,2 miliardi in più. Se poi si considera la maggior spesa in termini cumulati la dimensione dei costi sostenuti dall’Italia per l’emergenza assume proporzioni gigantesche. Secondo il ministero dell’Economia, dal 2014 al 2017 lo Stato avrà speso tra 8 e 8,4 miliardi di euro in più rispetto al periodo 2011-2013.

Nel 2017, sottolinea il rapporto, la spesa per l’accoglienza è stimata in 2,3 miliardi di euro (1,9 l’anno scorso), quella per il traghettamento sarà pari a 860 milioni di euro (nel 2016 furono 913). L’assistenza sanitaria costerà 250 milioni, l’educazione (!) 310 milioni.

Una vera e propria tassa di 225 euro a famiglia solo nel 2017 (tenendo conto una media di 3 persone a famiglia), visto che la UE chiederà al governo di coprire i costi e il governo non farà altro che aumentare qualche tassa o accisa. Non la chiamerà “tassa per i profughi”, ma tutti noi sapremo che lo è.