Mentre Gentiloni firmava patto con Libia, ne raccattavamo 450

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Ieri, il presidente abusivo del Consiglio Paolo Gentiloni e il premier libico Fayez al Serraj hanno firmato a palazzo Chigi il Memorandum di intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo del contrasto dell’immigrazione illegale, al traffico degli esseri umani, al contrabbando e al rafforzamento delle frontiere tra la Libia e l’Italia. “Oggi è una giornata importante nei rapporti tra l’Italia e la Libia – ha aggiunto Gentiloni – Innanzitutto perché si conferma un’amicizia, una collaborazione che già si è manifestata in questi mesi attraverso l’impegno del governo italiano in diversi fronti”.

Il punto centrale della firma: il blocco degli sbarchi.

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Mentre Gentiloni firmava, 450 fancazzisti africani venivano raccattati in cinque distinte operazioni coordinate dalla centrale operativa di Roma della Guardia costiera in Libia. Che si sommano ai 1.300 del giorno precedente.

Alle operazioni – secondo quanto riferito dalla Guardia Costiera – hanno partecipato la nave Aquarius ‘Sos Mediterranee’ e altre ONG di scafisti privati, più una unità di Frontex, una nave militare francese e due rimorchiatori privati.