ESPERTO: “ONDATA PROFUGHI DANNEGGIA LAVORATORI ITALIANI E FAVORISCE RICCHI”

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L’immigrazione è un costo o una risorsa? Risponde il Prof. George Borjas. Docente di economia e politiche sociali all’università di Harvard, tra i pochi accademici citati da Donald Trump in campagna elettorale, considerato tra i 50 pensatori che stanno cambiando la politica americana. Suo lo studio monumentale sull’impatto che negli anni Ottanta ebbero i “marielitos”, i profughi cubani partiti dal porto di Mariel, sul mercato del lavoro della Florida.

Dimostrò che gli immigrati scarsamente qualificati, come quelli provenienti da Cuba, immortalati da Al Pacino-Tony Montana in Scarface, abbassano i redditi dei ceti medio-bassi. Mentre aumentano quelli dei super-ricchi: non difficile da capire, entrano in concorrenza con il giardiniere a favore del ricco proprietario di una tenuta.

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Nient’altro, sostiene Borjas, che la dimostrazione della legge della domanda e dell’offerta. Perché con l’aumento della disponibilità di risorse umane disposte a fare determinati mestieri, diminuisce il valore della loro prestazione, e dunque del salario. A vantaggio del datore di lavoro. L’immigrazione è sì ricchezza, ma a vantaggio di pochissimi straricchi, una tragedia per tutti glia altri. Del resto è il famoso ‘esercito di riserva’ di Marx.

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Al Prof. George Borijas è stato chiesto un parere sul mezzo milione di richiedenti asilo e clandestini arrivati negli ultimi tre anni nel nostro paese, e quanto questo possa danneggiare economicamente, proprio come i marielitos, i ceti medio-bassi italiani.

“Partiamo dal fatto che la maggioranza dei neo arrivati nelle vostre coste al momento non partecipa al mercato del lavoro. Tuttavia, se è vero, come ho letto, che i più sono scarsamente qualificati, c’è da aspettarsi che le regole della domanda e dell’offerta, come accadde coi cubani a Miami, valgano anche per l’Europa e per l’Italia. È, dunque, facile prevedere conseguenze economiche negative sulle fasce della popolazione autoctona scarsamente specializzate. Con tutta probabilità pagheranno la concorrenza di chi arriva dall’estero”.

Cosa ha provato quando ha sentito Donald Trump citare un suo studio?

“Sono sempre contento quando qualcuno fa riferimento ai miei articoli. Significa che il mio lavoro è preso sul serio”.