Scandicci: Caritas, PD e Vescovo aprono nuovo hotel per profughi

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Ha avuto luogo oggi l’inaugurazione del nuovo hotel per ‘profughi’ gestito dalla Carita$ a Casellina alla presenza del sindaco di Scandicci Sandro Fallani, del presidente di Carita$ e del vescovo di Firenze monsignor Giuseppe Betori. Inaugurazione di nascosto, senza annunci né pubblicità da parte delle autorità. I cittadini non devono sapere.

Alla fine del 2016 il numero dei fancazzisti presenti in Toscana ha superato quota 12.000. Sono infatti 11.415 quelli accolti nelle 771 strutture distribuite in tutte e dieci le province toscane. A questi si aggiungono i 679 ospiti delle 14 strutture che fanno capo allo Sprar (Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). La stragrande maggioranza, 231 su 279, dei Comuni toscani ospita migranti divisi in piccoli gruppi, circa venti in media per struttura, al massimo qualche decina. È il modello toscano di accoglienza diffusa sul territorio, quello che ha regalato l’epidemia di Meningite peggiore del secolo.

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Un’esperienza che ha preso il via nel 2011. Nel tempo il numero dei migranti è cresciuto, dai circa 1.800 di inizio 2013, ai 5.500 dell’estate 2015, ai 6.400 di fine 2015, ai 9.500 del giugno dello scorso anno. In Toscana sono circa un centinaio le cooperative e le a$$ociazioni che gestiscono le strutture di accoglienza.

“Dopo tante polemiche relative all’apertura di questo spazio”, dichiara in una nota CasaPound Scandicci, “si è quindi deciso di ignorare le proteste dei cittadini e di seguire la logica del profitto. A nulla sono valse le infuocate assemblee dei mesi scorsi dove la cittadinanza non ha mancato di sottolineare i paradossi e le perplessità per una struttura che oltre a sorgere in un quartiere già molto problematico, confina con un asilo e dista poche centinaia di metri dal carcere fiorentino di Sollicciano”. “Non hanno avuto un seguito le promesse del sindaco Sandro Fallani e della sua giunta”, prosegue la nota del nucleo scandiccese di CasaPound”, “di tenere informati i cittadini sullo sviluppo della questione e di tener conto delle istanze dei residenti. E non hanno avuto un seguito neppure le parole del presidente di Caritas, Alessandro Martini, il quale nell’assemblea di luglio aveva dichiarato che “se il quartiere non fosse stato d’accordo con l’apertura del centro, non se ne sarebbe fatto di nulla”. Probabilmente gli interessi di partito hanno avuto il sopravvento sul buonsenso, perché il presidente Martini è uomo di politica, vecchio appartenente al PD ex vicesindaco di Sesto Fiorentino. Qualcuno un giorno dovrà spiegare alla gente questi strani intrecci dove politica, finta solidarietà e interessi economici portano sempre nei pressi del Partito Democratico”. “Infine”, conclude CPI Scandicci, “appare sempre più evidente come le istituzioni si facciano trovare sempre pronte a escogitare soluzioni quando si tratta di “accogliere” a suon di quattrini questi finti profughi, mentre quando a dover essere aiutati sono i cittadini italiani le soluzioni non vengono mai trovate finendo per alimentare nella cittadinanza un sentimento di abbandono e di rabbia.Dal canto nostro ci batteremo sempre fino a quando ogni struttura come quella di Casellina verrà chiusa definitivamente, e le risorse dello Stato verranno destinate ai nostri anziani, ai nostri malati, ai nostri figli ed al nostro stato sociale”.