Bergoglio: “Populisti come Hitler”

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Nello stesso momento in cui Donald Trump giurava a Washington, e alcuni parroci di Padova ammettevano davanti ai magistrati le orge con profughi, trans, donne al guinzaglio e cavalli, Bergoglio concedeva in Vaticano una lunga intervista al País (pubblicata anche sul giornale amico Repubblica) nella quale ha avvisato che “nei momenti di crisi”, non funzionano “muri e fili”. Tranne che al Vaticano:

VATICANO

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“Le crisi provocano delle paure, delle allerte. Per me, l’esempio più tipico dei populismi europei è quello tedesco del ’33. Dopo Hindenburg, la crisi del 30, la Germania è in frantumi, cerca di rialzarsi, cerca la sua identità, cerca un leader, qualcuno che gli ridia la sua identità e c’è un ragazzetto di nome Adolf Hitler che dice “io posso, io posso”. E tutta la Germania vota Hitler. Hitler non rubò il potere, fu votato dal suo popolo, e poi distrusse il suo popolo. Questo è il pericolo. In tempi di crisi, non funziona il discernimento e per me rappresenta un punto di riferimento continuo. Cerchiamo un salvatore che ci restituisca la nostra identità, difendiamoci con muri, con fili spinati, con qualsiasi cosa dagli altri popoli che possono toglierci la nostra identità. E questo è molto grave”.

Meno orge e più preghiere. Bergoglio pensi allo schifo che, grazie a lui, ha ormai invaso la Chiesa. Che il capo di una istituzione così corrotta si permetta di sindacare sugli altri è bizzarro. E anche un po’ vergognoso: abbatti il muro che circonda il Vaticano, ospita lì i fancazzisti, invece che negli hotel della CEI a 35 euro a chiorba, poi, forse, ne riparliamo.