Non trova lavoro: si impicca a 56 anni

Vox
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Dal giornale locale:

MEDIO FRIULI (Udine) – Non ce l’ha fatta a sopportare il peso dell’esistenza: senza lavoro, che cercava ogni giorno senza riuscire a trovarlo, frustrato, abbattuto, un uomo di 56 anni è caduto in depressione e si è ucciso. A trovare il suo corpo in fin di vita, nella serata di ieri, martedì 17 gennaio, in un paese del Medio Friuli, dove tutti si conoscono e cercano di darsi una mano, è stata la donna che gli è stata accanto da quando si erano innamorati, da ragazzi, che aveva sposato e con cui condivideva angosce e fantasmi: l’ansia, la paura di futuro incerto. Sua moglie.

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Il mostro della depressione, sordo, silenzioso, tremendo, lo cattura, o fa suo, nel buio di una notte gelida, piena di vento. L’uomo, molto conosciuto e amato nel suo paese, non ce la fa: non vede altro che un tunnel buio, senza scampo. Prende una corda e si impicca, nella casa dove ha vissuto con la sua famiglia per anni. Mura domestiche piene di bei ricordi, ma che in quel momento non ce la fa a portare a galla. La moglie sa che sta male, gli sta accanto, cerca di non perderlo di vista un attimo. Ma chi sta male non ce la fa a sopportare il dolore. La donna rientra dopo una veloce commissione. Lui respira ancora. Allora, nella disperazione, è lotta contro il tempo: amulanze, soccorsi. Niente da fare. Il 56enne non ce la fa. Muore nella notte. Quando fa giorno è lutto, in tutto il paese

Questo è accaduto nella regione dove la Serracchiani ha deciso, lo stesso giorno di questo dramma che annienta dentro, di pagare i clandestini. La stessa regione che spinge, con le altre guidate dal PD, per dare ai finti profughi i lavori socialmente utili. Fate una cosa utile: levatevi dalle palle. E scusate la volgarità. A volte è l’unico modo per dare senso ad un’idea.