Kyenge: “Punire chi non ama i migranti”

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Il giorno dopo avere ricevuto dalla magistratura il via libera a dire tutto quello che le passa per la testa – per fortuna non molto prolifica -, la Kyenge si scatena. E sarebbe giusto, dire quello che si vuole, ma se valesse per tutti. Invece lei può sparlare, ma chi dà su di lei giudizi estetici in ambito faunistico, viene perseguitato dalla stessa magistratura.

All’indomani della sentenza del tribunale di Milano, la Kyenge attacca Salvini, la Lege e chiunque non condivida le sue bizzarre idee sull’immigrazione: “Forse adesso smetteranno di tirare il sasso e nascondere la mano – dice sul giornale amico Repubblica – prenderanno provvedimenti contro chi semina odio”.

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E accusa i vertici del Carroccio e di altri partiti di destra di non sanzionare gli iscritti che insultano gli immigrati. “Anzi – accusa – li hanno appoggiati e difesi”. Quindi aggiunge: “A furia di spargere odio gli xenofobi raggiungono il risultato voluto […] far vedere chi è diverso come un pericolo, come il nemico”.

Chi è diverso è un pericolo. Lo scrissero Platone e Machiavelli. Un tantino superiori a Kyenge.