Traffico illegale: sequestrati 229 ‘ibridi’ pericolosi

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Stroncato un traffico illegale di cani selvatici, con 229 esemplari ‘ibridi’ sequestrati (incroci tra cane e lupo selvatico) in tutta Italia. E’ l’operazione di livello nazionale – coordinata dalla procura di Modena e in particolare dal pm Francesca Graziano – portata a termine dal Servizio CITES di Roma del Comando unità tutela forestale ambientale ed agroalimentare dei Carabinieri (Cutfaa). I sequestri riguardano gli animali provenienti da un allevamento di Serramazzoni, gestito da marito e moglie,già indagati.

Ecco i numero dell’operazione. Più di duecento sequestri simultanei di cani incrociati con lupo e dei relativi pedigree che ne attestavano falsamente la purezza ed il pregio; 54 le province interessate ed oltre 200 i proprietari truffati, cittadini che, a vario titolo, avevano acquistato a caro prezzo i cani (sino a 5.000 euro a esemplare). 9, invece, gli allevamenti attenzionati e soggetti alle misure cautelari nel corso della complessa indagine durata 3 anni. Gli animali sono stati tutti affidati ai proprietari curando il massimo rispetto per il loro benessere, essendo stati acquistati da cuccioli e legati ormai agli attuali detentori da un forte legame di affezione.

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L’attività criminosa scoperta prevedeva l’utilizzo di lupi selvatici appartenenti alla specie Canis lupus per l’incrocio con cani dal Lupo Cecoslovacco. I lupi venivano prelevati illegalmente nella zona dei Carpazi, nei paesi scandinavi o in Nord America per essere incrociati, con cani da Lupo Cecoslovacco selezionati, per ottenere un patrimonio genetico nuovo e capace di dare origine a esemplari di grande bellezza e più resistenti a disfunzioni e malformazioni ossee. Ciò in violazione dei disciplinari stabiliti dall’Enci (ente Nazionale della Cinofilia Italiana). Questa condotta permetteva di ottenere soggetti più belli e simili al lupo selvatico e, pertanto, più apprezzati nel circuito dei concorsi di selezione canina e dagli amatori i quali, pagando cifre elevate, ottenevano animali con maggiore somiglianza alla specie selvatica e più spiccato atteggiamento ‘lupino’. Ma anche più aggressivi. L’attività fraudolenta era possibile dichiarando il falso nelle certificazioni ufficiali Enci. L’indagine è iniziata nel 2013, dopo una complessa attività di intelligence nel settore della cinofilia, con il sequestro di 42 ibridi di lupo, cui seguì l’incriminazione di 9 soggetti per i reati di falso ideologico, importazione e detenzione illegale di specie tutelata dalla Cites, con 2 condanne definitive. L’attività si è concentrata su un importante allevamento di cani da Lupo Cecoslovacco a Serramazzoni, da cui generazioni di cani ibridati si sono diffuse in tutta Italia e all’estero.

Solo per gli animali umani, i media ci dicono che la ‘purezza non conta’. E che gli ‘ibridi’ non sono pericolosi. Come si vede in Brasile, le popolazioni ibride generano, invece, violenza.