SARDEGNA: EPIDEMIA DI TUBERCOLOSI IN HOTEL PROFUGHI

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Una famiglia del Camerun arriva a Cagliari a giugno del 2016. Una delle rarissime se non uniche famiglie. Allo sbarco, madre e figlia di un anno risultano positivi al test di Mantoux per la Tubercolosi. Rarissimo anche che facciano il test a chi sbarca.

Trasferiti all’Abbablu di Solanas, un hotel trasformato in centro d’accoglienza, vengono seguiti da un ‘volontario’ tal Massimo Coraddu: «Dopo tre mesi di permanenza in quell’albergo nessuno s’era occupato di monitorare le condizioni di quelle persone, malgrado il libretto sanitario lo prevedesse – è il suo racconto – così sono stato io ad accompagnarli per una visita, i genitori al poliambulatorio Asl di viale Trieste e la piccola al pronto soccorso pediatrico del Brotzu, dove viene diagnosticata una lesione polmonare. A settembre la famiglia ha ricevuto un riconoscimento umanitario e grazie a quello è stata trasferita nella penisola». Grazie.

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Secondo Coraddu non si tratterebbe dell’unico a rischio nell’hotel Abbablu, 134 posti letto per i quali la prefettura versa 32,55 euro ciascuno al giorno: «È un luogo lontano da Cagliari e il gestore si è impegnato nella convenzione con la prefettura a garantire il trasporto dei migranti nelle strutture sanitarie per i controlli necessari, ma questo non avviene mai».

Una bomba epidemica sono i fancazzisti camuffati da profughi. Danno riconoscimento umanitario anche a famiglie di parassiti in arrivo dal pacifico e relativamente ricco Camerun. Tutto a spese dei contribuenti e a danno del SSN che viene così ingolfato con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti:

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