Magistrato: Kyenge può dire quello che vuole, perché è Nera

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Dire che “la Lega Nord è razzista”, come aveva dichiarato nel febbraio 2015 la congolese Cécile Kyenge non è diffamazione. Lei di razzismo se ne intende, visto lo sterminio di Pigmei fatto dalla sua famiglia allargata in Congo.

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Lo ha stabilito il gip di Roma, tal Maria Vicidomini che ha archiviato la querela presentata allora dal partito guidato da Matteo Salvini contro l’africana. Per il giudice, infatti, la frase si riferiva a vicende specifiche e per questo la Kyenge “si limitò a rimarcare la necessità di sanzioni per i partiti o gruppi politici che si facessero portavoce di discorsi a contenuto razzista chiarendo espressamente che intendeva riferirsi non solo alla Lega Nord ma a tutti i i partiti”. E in particolare si riferiva “all’assenza di sanzioni del partito verso i suoi esponenti che facevano dichiarazioni razziste, difendendoli anzi nelle aule giudiziarie”