Intercettazione incastra sindaco che ha ripopolato suo comune con Africani: scandalo appalto pilotato

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Un dialogo “rubato” e diffuso su internet seppellisce sotto una montagna di letame il sindaco fanatico dell’immigrazione di Riace (FOTO), piccolo paesino calabrese divenuto simbolo della sostituzione etnica.

Mimmo Lucano, noto per avere ripopolato il suo piccolo comune in nome del business dell’accoglienza (molto lucroso) ha presentato le dimissioni.

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Appena pochi giorni fa sulla sua scrivania era arrivato l’ultimo clamoroso attestato di stima da parte di un altro fanatico che fa business con l’accoglienza, Bergoglio: «Conosco le sue iniziative, lotte personali e sofferenze. Le esprimo, perciò, la mia ammirazione e gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati». Lettera inviata a tutti i sindaci fanatici che erano andati in Vaticano a firmare il documento per il ripopolamento dei loro comuni, Raggi e Sala compresi.

Ma si sa, chi fa business non è mai sazio. Nei tre minuti di registrazione si ascolta il sindaco parlare con due ex assessori del finanziamento in arrivo dalla Regione per interventi contro il dissesto idrogeologico. Circa un milione di euro che Lucano durante il colloquio promette voler destinare alla creazione di un campo sportivo facendo ricorso anche all’affidamento diretto dei lavori: appalto pilotato. Sull’originalità della traccia audio sono già in corso accertamenti dell’autorità giudiziaria. Ma le dimissioni lasciano poco al dubbio.

Lucano, con un post pubblicato qualche ora dopo la diffusione del filmato, tenta una spassosa difesa: «nella registrazione stavo spiegando come da un contributo regionale finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico lungo il torrente che attraversa Riace Marina era possibile valorizzare la superficie da mettere in sicurezza e renderla fruibile per attività ricreative, scolastiche, sportive». Il sindaco parla di fango e di una regia occulta: «Le mafie forse hanno imparato una nuova strategia: non mi fanno intimidazioni, violenze eclatanti perché sono consapevoli di rendermi più forte, rimangono due possibilità: la mia vita o le diffamazioni e le denigrazioni». Questa mattina ha presentato le dimissioni ma potrebbe ritirarle dopo una sorta di verifica pubblica. Come Sala.

La Mafia adora appalti e profughi. Figuriamoci se ce l’ha con il sindaco di Riace.