Evidentemente avevano già pensato che una di loro fosse alla Casa Bianca, così il National Geographic dopo copertine nelle quali sponsorizzava la sostituzione etnica in Europa, si lancia nel ‘Genderismo’ con un povero bambino in copertina in posa equivoca – noterete la mano – vestito da bambina.
Ormai i media cosiddetti impegnati sono a livello di pornografia. Anzi peggio, perché la loro pornografia è più sottile.
We devoted our entire January 2017 Special Issue to an exploration of gender—take a look https://t.co/AFW1VjWvWH #GenderRevolution pic.twitter.com/XvzKNddVum
— National Geographic (@NatGeo) 16 dicembre 2016
Alcuni degli articoli invitano al cambio di sesso: “La cosa migliore di essere diventata femmina è non pretendere più fingere di essere maschio”, addirittura si millanta una fantomatica “Scienza del Gender”.
La copertina ha subito scatenato l’oltraggio dei lettori e l’invito al boicottaggio. Peccato, era un bel giornale. Prima di divenire la solita cloaca di propaganda come ormai sono tutti i giornali. Soprattutto quelli che fingono di non essere politici.
I normali sono sotto assedio. Non è strano che in America abbiano fatto la fila per votare Trump.