Mediaset – Vivendi: Berlusconi va alla guerra

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Berlusconi va alla guerra. Rinviata la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa e tutti gli altri impegni romani. B. è ad Arcore, impegnato a mettere a punto la strategia di difesa di Mediaset, dal raid del gruppo francese Vivendi dell’ex amico Vincent Bollorè. Che martedì ha annunciato di essere salita al 12,32% di Cologno Monzese sfruttando il crollo nel valore delle azioni, seguito proprio al mancato rispetto di Vivendi dell’accordo su premio.

In serata, secondo fonti parlamentari, si è tenuto un vertice a Villa San Martino tra lo stesso Berlusconi, la figlia Marina (presidente di Fininvest), e i vertici di Mediaset tra cui l’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi. Il responsabile, con le sue operazioni Premium della situazione.

Il primo passo è stato il passaggio di Fininvest al 39,775% dell capitale azionario e la denuncia della società dei media presieduta da Bollorè alla procura di Milano e alla Consob per manipolazione di mercato.

ACQUISTO AZIONI PROPRIE DA PARTE DI MEDIASET – E’ questa la strada più veloce che la famiglia Berlusconi, si vocifera che negli ambienti finanziari della City milanese, stia prendendo in considerazione per blindarsi alla guida di Mediaset, un ulteriore acquisto di azioni proprie da parte del Biscione (in pancia ne ha già il 3,5%) che consentirebbe alla holding presieduta da Marina Berlusconi di controllare agevolmente le decisioni in assemblea con il 39,775% del capitale avente diritto di voto. Partecipazione, oltretutto, che potrebbe essere ulteriormente arrotondata di qualche altro zero virgola da qui alla fine dell’anno e che potrebbe contare anche sull’aiutino (discreto per non incappare nel concerto), spiega chi segue da vicino le sorti del Biscione, di qualche mano amica che ha raccattato e sta raccattando titoli Mediaset. A cominciare, non si esclude, dai due big del credito, Banca Intesa e UniCredit, a cui Marina e Piersilvio Berlusconi si sono rivolti per tutelare le prerogative del broadcaster e del mercato di fronte alle scorribande finanziarie di Bollorè.

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Mediaset ancora in rialzo a Piazza Affari. Le strategie di Berlusconi e Bolloré

La Borsa si è infiammata e martedì la giornata del Biscione si è chiusa con un vertiginoso +31,8%, che tra l’altro ha fruttato una lauta rivalutazione del patrimonio anche alla Fininvest, che in questo momento si sente “minacciata” da Bolloré.

Ricordiamo che Fininvest non può salire sopra il 40% senza lanciare un’offerta su tutta la società.

Intanto il governo italiano dorme. Del resto non c’è nemmeno un governo.  Il Pd ha dapprima regalato di fatto il controllo a Bolloré Telecom con la privatizzazione demenziale concepita da D’Alema per fare un favore all’amichetto Colaninno, ora assiste inerte ai raid francesi in Italia.

Berlusconi: “L’acquisto di azioni Mediaset da parte di Vivendi, non concordato preventivamente con Fininvest, non può essere considerato altro che un’operazione ostile.
Quanto a noi, c’è la compattezza più assoluta della mia famiglia su un punto molto preciso: non abbiamo alcuna intenzione di lasciare che qualcuno provi a ridimensionare il nostro ruolo di imprenditori. Per questo abbiamo aumentato la nostra partecipazione e continueremo a farlo nei limiti consentiti dalle leggi.
Vivendi ha avuto l’opportunità, con l’accordo strategico firmato nello scorso aprile, di avviare con Mediaset una collaborazione che si preannunciava proficua per entrambi i gruppi. Purtroppo, questo accordo è stato disconosciuto da Vivendi nei modi e con le conseguenze anche giudiziarie che sono note. Non è certo questo il miglior biglietto da visita che Vivendi possa esibire nel riproporsi come azionista industriale della società”.