PIANO ALFANO PER AFRICANIZZARE IL VENETO: 11 BASI DA TRASFORMARE IN CENTRI PROFUGHI

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La scorsa estate si era parlato di 11 basi venete individuate dal Ministero pronte ad essere messe a disposizione dal Demanio, ora si inizia ad attuare il piano.

VOLPAGO DEL MONTELLO (Treviso) – Il Comune sperava di poterci costruire un parco e lo scorso anno Fondazione Benetton Studi e Ricerche ci aveva pure dedicato un workshop seguito a un viaggio conoscitivo tra radure, bunker ed edifici militari. I progetti di riqualificazione dovranno però attendere.

L’ex Deposito Munizioni di Volpago del Montello sarà la quinta ex struttura militare in Veneto, la terza in provincia di Treviso, destinata all’accoglienza dei richiedenti asilo. Il bando prevede l’accoglienza di almeno cento fancazzisti. Ma sappiamo che poi i fancazzisti si moltiplicano come i soldi dei prefetti.

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Il sovraffollamento dell’ex caserma Serena di Dosson di Casier (circa 700 ospiti quando il bando ne prevedeva 437) e dell’ex Zanusso di Oderzo (dai 280 posti si è passati ad oltre 300), fa capire cosa accadrà.

I richiedenti asilo dovranno essere gestiti da chi si aggiudicherà l’appalto, saranno accolti in tensostrutture e prefabbricati così come già accade ad esempio a Cona, in provincia di Venezia, e a Oderzo. Le tende, comprese quelle della protezione civile, sono del resto spuntate anche in altri centri d’accoglienza dopo l’ultima ondata di arrivi lo scorso ottobre, dal Ceis di Vittorio Veneto al B&B le Magnolie di Mogliano Veneto. Dovevano essere soluzioni temporanee, da dismettere con l’arrivo del freddo, ma così non è stato. Così non sarà, e poi passeranno alla requisizione delle case private, con gli hotel l’hanno già fatto, e ora che il referendum è passato non hanno più alcuna inibizione.

L’affidamento diretto per la gestione dei profughi a Volpago, secondo quanto stabilito, sarà inizialmente di 6 mesi. Avrà un valore complessivo di 648 mila euro (la base d’appalto è di 30 euro al giorno per profugo), compreso l’eventuale incremento del 20% dell’appalto per il quale l’aggiudicatario (le offerte dovranno essere trasmesse entro il 19 dicembre), assume l’obbligo, in caso di necessità, di incrementare il numero di posti di accoglienza. Non è detto, visti i numeri in gioco, che l’ex Deposito Munizioni di Volpago sia l’unico ex presidio militare ad aprire le porte ai richiedenti asilo, che arriveranno solo una volta ultimati i lavori di allacciamento alle reti fognarie, idriche ed elettriche.

E’ tempo della rivolta. Con ogni mezzo di resistenza.