KYENGE E’ ANCORA SOTTO SCORTA A SPESE NOSTRE!

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Per colpa della cyber propaganda io oggi vivo ancora sotto scorta”. A dirlo in un’intervista a Radio Cusano Campus è Cécile Kyenge, ex ministro dell’Integrazione per il Governo Letta. Kyenge fa riferimento alla denuncia del Pd contro il M5S, accusato di fare cyber propaganda

“Questo è un pericolo su internet. Fa parte di quella strategia che utilizzano molti gruppi, utilizzare qualunque mezzo per riuscire a strumentalizzare ogni cosa. Le istituzioni dovrebbero denunciare questi meccanismi e starne fuori, le bufale non dovrebbero costituire un mezzo per fare
politica, purtroppo spesso questo accade. Vogliono strumentalizzare una persona e un tema per vincere a tutti i costi. Recentemente ad esempio un assessore al Comune di Soriano Nel Cimino, Luciano Perugini, mi ha detto delle cose incredibili prendendo spunto da una notizia che mi riguardava che era assolutamente falsa. Bisogna mettere un freno a tutto questo, purtroppo manca una regolamentazione. Servirebbe una regolamentazione anche sui social, perché nascono
delle vere e proprie bufale che fomentano l’odio”.

Si deve sempre diffidare dai politici che chiedono ‘regolamentazioni’ sulla diffusione delle notizie. Già lo vediamo con Boldrini e i suoi cani che le hanno fatto visita per la marchetta dell’altro giorno a Montecitorio.

Ma la Kyenge attacca soprattutto la Lega: ”Io sono stata attaccata più volte dalla Lega Nord, non punto il dito contro un solo soggetto ma alcuni partiti utilizzano questo tipo di metodologia per vincere e demonizzare gli altri. Io ancora oggi vivo sotto scorta perché la mia sicurezza è in pericolo. Certe bufale hanno un impatto sulla cittadinanza che voi non potete neanche immaginare. E non dimentico il caso Calderoli, le parole con cui sono stata apostrofata. Da una bufala nascono conseguenze enormi su una persona. E si rischia anche di mettere quella persona nell’insicurezza”.

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Si confondono bufale con opinioni o con descrizioni estetiche.

E’ dalla vittoria di Trump che c’è l’ossessione delle ‘bufale’ o ‘fake news’, che poi sarebbero le vere notizie che i medi di distrazione censurano e che i politicanti vorrebbero continuassero a venire censurate.

Detto questo, continuiamo a pagare la scorta a questo personaggio insulso che è arrivata in Italia da clandestina e che dovrebbe essere in galera, non all’Europarlamento. Scorta che, purtroppo, non possono permettersi le vittime del suo amico clandestino che lei ha fatto liberare dal CIE e che da allora continua a commettere reati.