REFERENDUM: IL 51% NON BASTA, TESTA A TESTA CON BROGLI ALL’ESTERO – DATI E NUMERI

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Renzi maneggia tra le schede degli Italiani all’estero, moltiplicati come i famosi pani. Domenica all’alba furgoni organizzati dal ministro Gentiloni trasporteranno le schede dall’aeroporto al capannone militare di Castelnuovo di Porto, sulla Flaminia, a Nord di Roma. Dove i plichi saranno aperti e le schede infilate in urne che verranno sigillate in attesa di essere riaperte alle 23 e scrutinate contemporaneamente con le schede del resto d’Italia. Il comitato per il No ha fatto sapere che invierà 200 osservatori al Castelnuovo per controllare lo scrutinio.

Ma il problema è a monte. I brogli sono avvenuti a monte.

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Non si spiega altrimenti la dicotomia tra voti in Italia e quelli che, secondo alcune stime che provengono dal Pd, sponda renziana, vedono nel milione e 600mila voti arrivati dagli italiani all’estero circa il 75%, pari a 1.200.000, a favore del Sì.

E visto che loro danno i numeri, allora noi siamo liberi di svelare i sondaggi che non si possono svelare. La media di quelli diffusi a giornali e politici di ieri dava il NO, in Italia, in vantaggio 54 a 46.
Secondo i sondaggi dovrebbe votare il 60% degli elettori, ovvero 27.194.785 italiani. Significa che il NO è in vantaggio per 2.175.583 elettori. Questo garantirebbe la vittoria al NO nonostante i 600.000 di vantaggio per il SI nei brogli all’estero. Ma se il vantaggio in Italia si dovesse ridurre a 51 Vs. 49, allora vincerebbe il SI.

Quindi domani sera occhio ai dati.




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