FINANCIAL TIMES TERRORISTA: “SE VINCE NO, BANCHE PD FALLISCONO”, BANCA BOSCHI IN TESTA

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Ci sono diverse forme di terrorismo che vengono utilizzate prima di tornate elettorali decisive: si chiama strategia della tensione. Una forma è mettere bombe davanti alle caserme dei Carabinieri o inviare infiltrati violenti in manifestazioni dell’opposizione, un’altra è instillare paura nella popolazione attraverso falsi allarmi: loro le definirebbero ‘bufale’ o ‘fake news’.

Uno dei giornali più attivi nell’ultimo periodo è il Financial Times, vero megafono della Sinarchia globale. I giorni precedenti il voto su Brexit annunciò catastrofi, non si sono verificate. Poi ha fatto lo stesso con il voto americano, ha vinto Trump e le borse volano.

Da alcune settimane è impegnato nel terrorizzare gli elettori italiani. L’ultimo attentato mediatico: “se non votate SI falliscono le banche”.

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Se vincerà il ‘no’ al referendum del 4 dicembre, “fino a otto banche italiane in difficoltà saranno a rischio fallimento”, in quanto l’incertezza sui mercati allontanerà eventuali investitori per ricapitalizzarle. Lo scrive il Financial Times online citando fonti ufficiali e bancarie di alto livello. Secondo il quotidiano della City, le banche a rischio sono otto: il Monte dei Paschi di Siena, la terza banca italiana per asset; tre banche di medie dimensioni (Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Carige), quattro piccole banche ‘salvate’ l’anno scorso: Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e Cariferrara. Secondo le fonti del Ft, lo scenario da incubo sarebbe il seguente: fallisce il salvataggio di Montepaschi, e crolla la fiducia in generale “mettendo in pericolo una soluzione di mercato per le banche in difficoltà” italiane, soprattutto se il premier Matteo Renzi si dimetterà. Un altro dei timori è che le eventuali difficoltà delle otto banche possano “minacciare l’aumento di capitale di 13 miliardi di euro di Unicredit, la prima banca italiana per asset e la sua unica istituzione finanziaria di rilievo, in calendario all’inizio del 2017”.
“Il nocciolo della questione è se Siena viene risolta o meno – spiega una fonte di alto livello -. Con Siena risolta non sono preoccupato. Con Siena irrisolta, sono preoccupato”.

Sono tutte banche legate al PD, alcune “sono il PD’. L’articolo è comunque demenziale, non c’è alcun legame tra l’esito del referendum e la tenuta o meno delle banche. Pensare che 8 banche fallirebbero senza Renzi è talmente idiota da non meritare replica: un altro governo farebbe, in questo caso, le stesse cose o cose migliori per garantire la loro tenuta.

Piccola lezione di economia: negli Stati sovrani le banche non falliscono, se il ‘sovrano’ non vuole. Il problema è che noi non siamo sovrani, non abbiamo ‘moneta sovrana’, siamo schiavi dell’Euro e della BCE. In questo risiede il problema.