MILANO FUORI CONTROLLO PER COLPA DEI ‘PONTI’

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Oggi a Milano c’era Angelina. Mentre lui stava arrivando, degli immigrati si sono accoltellati sotto il palazzo della Regione. Simbolico.

“A Milano manderemo altri 150 militari a supportare le forze dell’ordine, che già operano a livelli eccellenti”: lo ha annunciato il ministro dell’Interno, Angelina Alfano, in un vertice a Palazzo Marino con il sindaco, Giuseppe Sala e il prefetto Alessandro Marangoni.

Quindi: prima inondano una città di fancazzisti africani che definiscono con una certa dose di fantasia ‘profughi’, poi, siccome questi alzano i livelli di delinquenza, inviano i militari. Raddoppiando i costi. La soluzione: eliminare il problema alla radice con espulsioni di massa dei fancazzisti.

“Quando sono diventato ministro – ha detto Alfano – i militari impegnati erano 400. L’obbiettivo è di averli raddoppiati”.

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La soluzione non è militarizzare le città, situazione emergenziale, ma renderle sicure eliminando la feccia che le infesta.

“Milano è più sicura di tante città italiane – ha detto il sindaco Sala -. Il dibattito sulla sicurezza, se non è supportato da numeri, è a perdere. Gli indicatori dicono che i crimini di varia natura sono in diminuzione. Non c’è nessun allarmismo”. Beh, i numeri li gestiscono le autorità, come a Colonia. La percezione reale invece è di totale insicurezza: Sala è sindaco solo ‘grazie’ alla demenziale alternativa presentata da Berlusconi.

I nuovi soldati consentiranno di mettere in campo pattuglie miste, come ha annunciato il prefetto, Alessandro Marangoni: “Il nuovo modulo operativo dei soldati che verranno impiegati in città, a Milano, prevede pattuglie con un agente e due militari. Questo permetterà di sdoppiare il numero delle pattuglie raddoppiando in pratica il controllo del territorio”.

L’altro parassita pubblico, il prefetto. Pagato centinaia di migliaia di euro per piazzare fancazzisti ovunque. Che di notte invia africani alla Caserma Montello dalla porta sul retro. Come i ladri.