REQUISITO UN ALTRO HOTEL PER OSPITARE PROFUGHI: E’ RIVOLTA A ROVIGO

Vox
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FICAROLO (ROVIGO) – Dopo Gorino tocca a Ficarolo, in riva al Po, nel Rodigino, i prefetti giocano ancora la carta falsa della requisizione per dare ospitalità ai giovani fancazzisti africani camuffati da profughi. E i paesi, sindaci in testa, reagiscono con le barricate.

A Ficarolo è rivolta dopo che il prefetto – ieri sera intervenuto in consiglio comunale – ha intimato al proprietario dell’hotel Lory di ospitare un’ottantina di migranti. «Mi legherò al portone», dice l’albergatore. E la popolazione è con lui.

Intanto il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin da Facebook esprime solidarietà al collega di Ficarolo: “Occupiamo noi l’albergo prima che arrivino i #clandestini! 10, 100, 1000 #Gorino!!!”

E il primo cittadino Fabiano Pigaiani reagisce con una lettera ufficiale molto ferma, corretta nella forma e pesantissima nei contenuti. Inviata al Prefetto, ai consiglieri comunali, al presidente della Provincia e ai carabinieri.

“Egregio Signor Prefetto – scrive – a seguito dell’incontro avvenuto ieri mattina (giovedì) per discutere la questione in oggetto sono a confermare il disappunto già espresso. Un disappunto che si traduce in delusione, incredulità ed impotenza”.

“Sono il sindaco di una piccola comunità che come sa già è stata toccata da avvenimenti in certi casi anche drammatici. Nonostante le ferite che ci hanno segnati continuiamo la nostra quotidianità, aggrappati alle nostre piccole certezze, convinti comunque che l’imprevedibile faccia parte della vita”.

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“In questo momento l’amministrazione si sta trovando di fronte a qualcosa di destabilizzante ed uso questo aggettivo perché non è solo l’imprevedibilità di un evento inatteso a tenerci svegli, è l’incapacità di trovare risposte di fronte a scelte per noi davvero non condivisibili anche se obbligate”.

“Siamo di fronte ad un sistema imposto da un Governo non eletto dai cittadini. Un sistema che, me lo permetta, definirei scorretto, sbagliato, basato su informazioni spesso sconnesse, confuse se non addirittura mancanti. E’ questo Governo ad incidere sulla comunità con scelte delle quali noi troppo spesso siamo passivi esattori. Gli stessi Prefetti si trovano nella situazione di dover risolvere problemi, problemi pesanti, importanti, che gravano in modo durevole sul territorio di sovrintendenza. Ed a scelta imposta, a scelta avvenuta, nulla si può fare. Eppure, a valle, ci siamo noi. I sindaci, cittadini che devono dare risposte ai cittadini spesso non condividendo quanto si è costretti a fare. Eppure si fa, consci di dover essere ligi alle leggi ed alle decisioni di chi governa”.

“L’arrivo di queste persone all’hotel Lory di Ficarolo è una doccia fredda giunta senza preavviso. La manopola l’ha girata qualcuno che non ha messo in moto un aiuto umanitario, anzi. Lo definirei un aiuto monetario che, secondo il mio umile e personale parere, è ad appannaggio di pochi eletti”.

“Cosa dirò ai miei cittadini? Chi arriverà? Quante persone giungeranno a casa nostra, in un paese che conta 2500 abitanti? Io posso fare delle supposizioni, ma al momento rimangono tali. Posso immaginare che avendo la struttura una capacità ricettiva di 80 persone ne possa ospitare almeno 60 o perchè no, tutte e 80. Se così fosse l’incidenza sarebbe del 3% sulla comunità. E al di là di numeri che possiamo snocciolare mi chiedo quale potrà essere l’impatto sociale di quella che dobbiamo chiamare accoglienza”.

Al rifiuto di Luigi Fogli, quasi ottantenne, proprietario del Lory Hotel, un albergo a tre stelle con una trentina di camere, realizzato nel 2002, la risposta del prefetto è stata in stile dittatura comunista: “Allora io le requisisco l’albergo”. Fogli è finito, ovviamente, nel panico, anche perché fino a dicembre ha prenotazioni da onorare. E ha risposto: “Lei troverà il portone chiuso e con me legato sul portone». L’arrivo dei profughi è previsto per l’1 novembre. “I carabinieri mi hanno già consegnato il foglio di precetto”.

Rivolta.