Un dissanguamento continuo, ogni anno. Anche lo scorso anno, gli immigrati hanno sottratto ingenti risorse all’Italia. Non solo i costi, enormi, di accoglienza e quelli sociali, ma anche le rimesse: 5,3 miliardi di euro usciti dal nostro sistema economico e inviati dagli immigrati nei loro paesi d’origine tramite le banche, la posta, o i money transfer. E sono solo quelli ufficiali.
Dalla Lombardia è partito il flusso più cospicuo (1,156 miliardi) corrispondente al 22% del totale nazionale; quindi il Lazio (920 milioni pari al 17,5% del totale) e la Toscana (564 milioni pari al 10,7% del totale).
Per quanto riguarda le città il podio d’Italia vede Roma in testa con circa 820 milioni, davanti a Milano, seconda con 605. Terza Firenze con 205 milioni.
La maggior parte delle rimesse sono destinate al continente asiatico che detiene il 39,4% dell’intero flusso fuoriuscito dall’Italia. Segue con il 29,6% l’area europea, quindi l’Africa con il 16,2% e l’America Latina con il 14,6%. Il rapporto non comprende l’enorme componente delle rimesse veicolata dai canali informali (parenti, amici e banchieri abusivi).
E’ una cifra che non viene mai considerata nei costi-benefici dell’immigrazione: eppure ha un impatto devastante. Sono soldi che escono ogni anno dal sistema Italia e non circolano più, impoverendoci.