RESISTENZA: RENZI SI E’ FERMATO A GORO

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“Prima di tutto vennero a requisire gli hotel, e fui contento, perché dicevano che non pagavano le tasse. Poi vennero a requisire le seconde case, e stetti zitto, perché io ne avevo solo una, e mi stavano antipatici. Poi vennero a requisire le case nel comune vicino, e io non dissi niente, perché non abitavo lì. Un giorno vennero a requisire casa mia, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.

Lo hanno compreso i cittadini di Gorino, frazione di Goro, in provincia di Ferrara. Che sono insorti contro la requisizione di un hotel in zona, nel quale il governo non eletto voleva infilare alcune decine di africani.

Donne e bambini. Dice Renzi. Donne e bambini. Ripetono in coro i media di distrazione di massa. Le donne sono nell’80 per cento dei casi prostitute nigeriane scaricate in Italia come carne da strada. I ‘bambini’, sono spesso finti minorenni con la barba. Ma, anche fossero ‘bambini’: poi crescono. E diventano quelli che mettono a ferro e fuoco le periferie americane, francesi, inglesi.

Ma Renzi si è fermato a Goro. E’ nel panico. Sente la rivolta nell’aria. L’annusa. E il referendum si avvicina. Ha paura. E la sua reazione alle barricate è stata, infatti, ‘stranamente’ moderata, rispetto all uscite di Angelina e del prefetto più amato da Buzzi, Morcone:

“Ora siamo in grado di gestirla, arriva l’inverno, le condizioni del mare peggiorano, ma abbiamo tempo sei mesi massimo. Bisogna bloccarli in partenza. O blocchiamo il flusso entro il 2017 o l’Italia non riesce a reggere un altro anno come quello passato”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Se l’Europa non ci aiuta coi migranti siamo pronti a non versare più soldi”, è la minaccia lanciata da Renzi verso Bruxelles.

Goro e Gorino vicenda difficile da giudicare – “Goro e Gorino è una vicenda molto difficile da giudicare. Da un lato c’è comprensione, anche se non condivisione, nei confronti di una parte della popolazione molto stanca e preoccupata, dall’altra sono 11 donne e 8 bambini: forse noi come Stato non siamo stati all’altezza”. Ha detto il premier Renzi commentando le barricate erette dalla popolazione dei due paesi del Ferrarese per bloccare l’arrivo di una dozzina di migranti.

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Ma continua a traghettarli. Finge di prendersela con la Ue. Quando invece è un fantoccio nelle mani di chi ha il progetto di disarticolare la società attraverso l’immigrazione di massa. Renzi non è un incidente, ma il prescelto per un compito: messo a capo del governo italiano, senza elezioni, comprando senatori (Verdini è parte del progetto) e tutto perché l’Italia era un tassello fondamentale. Una porta da aprire per trasferire in Europa più africani possibile.

Nulla è stato lasciato al caso. Nel 2011 c’era Gheddafi. E c’era un governo che con la Libia aveva un accordo che aveva azzerato gli sbarchi: intollerabile per la Sinarchia. E allora si è prima eliminato Gheddafi. Poi si è abbattuto il governo italiano.

Il resto lo sapete: non c’è un’emergenza. Ma un organizzato trasferimento di giovani maschi africani (e qualche bambino e donna come specchietto per allodole fanatiche) con navi militari e private di ricche multinazionali registrate nei paradisi fiscali.

Ma intanto Renzi si è fermato a Goro. La guerra è appena cominciata. Se la perdiamo, l’Italia come la conosciamo non esisterà più. Renzi delenda est.

 

Fonte: Identità.com