Scafisti chiedono “scusa”, magistrati riducono pena

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Hanno chiesto “scusa” e i giudici genovesi hanno ridotto la pena da 9 a 6 anni. E’ la ridicola decisione della Corte d’Assise d’Appello arrivata oggi per tre scafisti egiziani, accusati di avere trasportato dalle coste africane all’Italia 106 migranti. Se dovessero giudicare Renzi, Alfano e i cuckold della Marina per o stesso reato, dovrebbero condannarlo a qualche milione di anni di carcere, o al patibolo.

Gli imputati, che sono stati giudicati col rito abbreviato e quindi hanno potuto usufruire dello sconto di un terzo della pena, sono stati condannati anche al pagamento di 1 milione e 300 mila euro di multa a testa. Che non hanno. A tutti gli scafisti sono state concesse le attenuanti generiche. Sono le leggi italiane: fatte da delinquenti e applicate da magistrati con la fregola dell’accoglienza.

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I tre egiziani, tra i 19 e i 27 anni, erano accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, associazione per delinquere e false generalità. Erano stati arrestati nel luglio 2014.

In aula, oltre a “chiedere scusa”, hanno ammesso le loro responsabilità. In sostanza, hanno spiegato di avere commesso i reati a causa della “situazione disagiata del loro Paese”. Beh, con questo, qualcuno potrebbe decidere di sparare a qualcuno perché in Italia c’è una “situazione disagiata”, che farebbero poi i magistrati?

I clandestini si erano imbarcati ad Alessandria d’Egitto ed erano sbarcati a Genova perché il peschereccio, su cui viaggiavano, aveva lanciato un Sos al largo di Capo Passero, nel canale di Sicilia. Una nave che faceva rotta verso il capoluogo ligure li aveva raccattati, trasportandoli fino al nostro porto e gli investigatori avevano individuato gli scafisti egiziani.