CATTOLICI SMARRITI: “PERCHE’ PAPA DIFENDE ISLAM E INVASIONE?”

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I cattolici: “Ci sentiamo smarriti. Perché papa Bergoglio appoggia Islam e invasione?”

C’è inquietudine in Vaticano e anche in giovani preti che si sentono smarriti. Perché papa Bergoglio dà tanta importanza all’Islam? Perché insiste a dire che tutte le religioni sono uguali? Definisce il Corano un libro di pace e va bene, la tolleranza religiosa è fondamentale, mai più guerre in nome della religione. Ma l’Islam, dicono tanti cattolici, queste guerre le fa. L’Islam che parla di infedeli, no, non può essere uguale al cristianesimo. A cominciare da Vangelo e Corano che hanno due messaggi opposti: l’uno fondato sull’annuncio che Dio si è fatto uomo ed è un Dio trinitario, l’altro sull’assolutezza che esiste un solo Dio e dire che ha un figlio è una bestemmia.

Roma: un nutrito gruppo di cattolici e di sacerdoti si riunisce sotto l’egida della Fondazione Lepanto, il cui scopo è la difesa dei principii della civiltà cristiana. Sembrano dei carbonari. E “carbonaro” è il filmato che viene trasmesso: un collage impressionante di proteste, marce, violenze fisiche e verbali avvenute in Inghilterra, Francia, Svezia, Germania, Belgio, al grido “Al diavolo i francesi (e i tedeschi, i britannici, gli svedesi, i belgi), noi li conquisteremo, li abbiamo già conquistati prendendoci le loro terre, le loro donne con cui facciamo tanti figli, vi annienteremo, di voi non rimarrà nulla”. Immagini mai trasmesse da nessun telegiornale italiano.

L’Isis del resto lo ha detto chiaro più volte: “Arriveremo in Europa con i migranti e sarà l’inferno”. Verità o minaccia non sappiamo: sappiamo purtroppo che l’Isis è davvero in guerra contro l’Occidente.

Si realizza, dice lo storico Roberto De Mattei, promotore dell’incontro romano, la profezia di Gheddafi: “ Allah concederà la vittoria all’Islam in Europa senza spade, senza armi, senza conquista. L’Europa si trasformerà in un continente musulmano in pochi decenni”.

E 42 anni fa il presidente algerino Boumedienne, in un discorso all’Onu pronunciò parole che nel 1974 sembravano fantascienza: “Un giorno milioni di uomini dell’emisfero meridionale andranno nell’emisfero settentrionale. E non ci andranno come amici. Ci andranno per conquistarlo. E lo conquisteranno con i loro figli. I ventri delle nostre donne ci daranno la vittoria”.

Umberto Eco, l’intellettuale universalmente osannato, nel 1997 faceva una sottile, interessante e inascoltata riflessione sulla differenza fra “immigrazione” e “migrazione”: “Oggi in Europa non ci troviamo di fronte a un fenomeno di immigrazione. Ci troviamo di fronte a un fenomeno migratorio. Si ha immigrazione quando gli immigrati accettano in gran parte i costumi del paese in cui immigrano. Si ha migrazione quando i migranti trasformano radicalmente la cultura del territorio in cui vanno. Le immigrazioni sono controllabili politicamente. Le migrazioni no, sono come i fenomeni naturali. I fenomeni che l’Europa cerca ancora di affrontare come casi di immigrazione, sono invece casi di migrazione, che avranno come risultato finale un riassetto etnico delle terre di destinazione, un inesorabile cambiamento dei costumi”. Una situazione già vista in passato, ricordava lo studioso, quando, per esempio, le migrazioni dei popoli barbarici hanno invaso l’impero romano creando nuovi regni e nuove culture. Ma anche caos e devastazione dalla quale ci vollero secoli – e la fondamentale opera dei monaci – per risollevarsi.

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Ma torniamo allo smarrimento di un sempre maggior numero di cattolici. Cosa li sconcerta? Per esempio, il Corano recitato sull’altare della basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. Il Corano, dicono, va letto in modo letterale, evitando interpretazioni buoniste e sentimentali e prendendone le distanze. Li sconcerta il grande cambiamento imposto da papa Francesco in materia. Bergoglio, dicono, continua a voler ignorare la vera natura dell’Islam e a sottovalutarne il pericolo. Anche se la storia ci insegna altro: le invasioni musulmane (arabe e turche) in Europa sono state un flagello e a Oriente hanno spazzato via la civiltà bizantina.

Li sconcerta che papa Francesco abbia detto: “E’ in atto un’invasione araba dell’Europa, ma non è per forza un male”. E rivolgendosi alla Francia, visto che l’intervista era per il periodico cattolico francese “La Vie”: “La Francia deve diventare uno stato più laico, con un’apertura a tutte le forme di trascendenza, secondo le differenti tradizioni religiose e filosofiche”.

Poi la totale diversità di vedute, rispetto ai suoi predecessori, sulle migrazioni. Benedetto XVI sosteneva che per i migranti economici il primo diritto è quello di non emigrare, cioè di non doversi sradicare. Ratzinger poi nel 2004 ha anche detto che l’Occidente sembra odiare se stesso, non aver stima di ciò che ha prodotto culturalmente, della valorizzazione della sua fede e ragione, dell’amore e della libertà.

Sì, l’Occidente odia se stesso: sensi di colpa infiniti, alcuni sicuramente legittimi. Anche se l’Occidente dovrebbe odiare piuttosto le multinazionali che sfruttano l’Africa e le sue risorse, gli intrecci economici-affaristici –con la complicità dei corrotti governi locali – che impediscono a quei paesi di risollevarsi. Paesi da dove la gente fugge piuttosto che reagire e cercare di ottenere, come tanti altri popoli che si sono rivoltati contro le dittature, uguaglianza e democrazia.

Nel 2015 i vescovi africani hanno lanciato un appello ai giovani perché restino nei propri paesi aiutandone lo sviluppo. Inascoltato, evidentemente.

E molti studiosi ormai si interrogano su questa fuga di massa per guerra o miseria: le guerre e la povertà, dicono, in quel continente ci sono sempre state, tremende. Ma ora è chiaro, sostengono, che quella fuga viene incentivata. E parlano di un piano preordinato di “sostituzione” della popolazione europea manovrato da lobby e potentati finanziari per destrutturare gli stati e avere, nel vuoto, campo libero. Una tesi che spiazza e fa inorridire.

Ma, tornando a quella parte del mondo cattolico turbata, cosa chiede infine? Chiarezza sulla propria identità e consapevolezza di cosa siano i cristiani e i musulmani. E anche i laici sono in difficoltà. Per la chiesa il grande peccato rimane il sesso fuori dal matrimonio, quello non volto a procreare. Il grande divieto rimane l’ordinazione femminile. Donne-sacerdoti e sessualità: i grandi tabù che la chiesa cattolica non riesce a superare. Porte aperte invece, sottolineano i laici, all’Islam e alla sua mentalità lontana anni luce da quella occidentale. Come ha detto papa Francesco “l’invasione araba dell’Europa è un fatto sociale, una delle tante che il continente ha subito”. Come dire: se vi piace sarà così, se non vi piace sarà così lo stesso.