Nazionale sponsorizzata da multinazionale scommesse

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Annunciato ieri, l’accordo col network di scommesse Intralot ha scatenato un putiferio nel mondo politico, che cita la battaglia alla ludopatia. “Deve fare dietrofront” è l’appello alla Figc, che in una nota specifica: “Non ci saranno sponsor né sulla maglia né sulla tuta

La Figc tenta di arginare le polemiche (“Nessuno sponsor sulla maglia azzurra e neppure sulle tute”), ma col passare delle ore la notizia del sodalizio “premium” firmato dalla Figc con Intralot trova sempre più voci contrarie. Se un addetto ai lavori garbato come Claudio Ranieri si è limitato a bollare come “non giusta” la sponsorizzazione della Nazionale con il network multinazionale di scommesse e giochi online, il mondo politico si è scatenato. “È un autogol”, ha commentato Federico Ginato (Pd). “Una contraddizione che in nessun modo può andare di pari passo con la battaglia per il contrasto e la prevenzione della ludopatia che stiamo portando avanti”. Ciò che il referendum del 4 dicembre divide, lo sponsor (ri)unisce, considerato che anche il Movimento Cinque Stelle ha pesantemente stigmatizzato l’accordo: “La nazionale di calcio italiana promuove il gioco d’azzardo”, ha detto il senatore Giovanni Endrizzi in un post apparso sul blog di Beppe Grillo. “Non ci volevo credere e invece è vero”.

Tutto giusto. Tutto vero. Ma anche tutto molto ipocrita. Soprattutto da chi sostiene un governo che ha fatto delle marchette alle multinazionali delle scommesse un marchio di fabbrica. O il problema è reale – e lo è – e allora si deve smettere di pubblicizzare ad ogni ora del giorno con spot oltre il limite dell’idiozia che puntano ad un pubblico di disperati dal QI prossimo a quello di un africano, oppure inutile lamentarsi se un business come il Calcio si siede al banchetto.

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DURISSIMO “AVVENIRE” — Secondo il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, “chi rappresenta i valori sani dello sport, dell’etica, della legalità, della competizione positiva, del gioco di squadra, non può legarsi a uno sponsor che rappresenta interessi diversi e che, indirettamente, espone tantissime persone e molti giovani a un rischio gravissimo, come quello del gioco d’azzardo e delle ludopatie”. Bollandolo come un accordo “inaccettabile”, i senatori Franco Mirabelli e Stefano Vaccari (rispettivamente capogruppo del Pd in Commissione Antimafia, nonché primo firmatario del ddl di riordino dei giochi, e responsabile del comitato della stessa commissione sul gioco legale e illegale) scrivono in una nota che la Figc deve “ripensare questa scelta scellerata e fare dietrofront”. Tra le altre voci contrarie, anche quella del quotidiano Avvenire, che ha titolato “Azzurro vergogna”.

Bubbico. Ma quale sport. Quelli incassano milioni di euro per corricchiare qualche ora in pantaloncini e maglietta. E’ un business. Sporco come voi.

Ma il livello dell’ipocrisia maggiore non poteva che arrivare da Avvenire, il giornalino dei Vescovi: Bergoglio ha appena invitato uno dei volti pubblicitari delle scommesse, Totti, alla ‘partita della pace’. Quindi sì, azzurro vergogna, ma in buona compagnia.