Milano: flop profughi in famiglia, si fanno avanti solo 5 cuckold

Vox
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Il Comune di Milano ha lanciato a inizio anno un bando per chiedere ai cuckold milanesi di accogliere per sei mesi un cosiddetto profugo in casa propria.

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Ma i cuckold non sono molti nella capitale economica italiana. Così, su oltre 300mila famiglie si sono fatte avanti in meno di cinquanta, molte sono però fasulle o di immigrati. Dopo dieci mesi la giunta, come ha riferito lo stesso assessore Majorina, ha avviato ad oggi il test solo con 5 famiglie:

«Quelle disponibili sono una cinquantina, abbiamo intenzione di proseguire» assicura. Sarà. Sicuramente erano già 40 meno una a gennaio. Tra gli iscritti figurava anche il capogruppo della Lega Alessandro Morelli, che non ha partecipato al bando per spirito di accoglienza ma per sorvegliare il funzionamento del sistema. Al primo incontro con i dirigenti comunali, «se va bene c’erano una ventina di nuclei» riferisce. Quelli entusiasti a fine serata, anche meno. Una coppia radical chic ha alzato la mano definendosi «famiglia di artisti» e ha chiesto di poter ospitare «uno scrittore in fuga da Paesi in guerra». Un’altra puntava al contributo sulla bolletta di luce e gas. Negativo, il Comune assegna già tra i 350 e 400 euro al mese per vitto e alloggio. Tre incontri con i migranti sorvegliati da psicologi, ispezione della casa (richiesti camera e bagno, possibilmente dedicato).