Donna indagata per vignetta contro i profughi su Facebook

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Dall’osservatorio sulla censura:

La procura di Milano ha aperto un fascicolo sul caso della pubblicazione su Facebook di vignette inneggianti alle camere a gas contro gli immigrati. La Digos ha depositato notizia di reato nei confronti di Daria Katarzyna Janik, cittadina polacca e presidente del comitato “Giù le mani dalla Montello”, nato nella zona di piazza Firenze per opporsi all’annunciato arrivo di 300 profughi.
Janik a giugno pubblicò un fotomontaggio raffigurante un gerarca nazista che, di fronte all’ingresso di un campo di sterminio, rivolgendosi ad Adolf Hitler dice: “Capo, ci sono gli immigrati”. Il dittatore risponde: “Falli accomodare, alle utenze ci penso io”, con riferimento alle camere a gas.

Nei prossimi giorni, il fascicolo aperto nei confronti della Janik sarà assegnato a un pubblico ministero. La Digos milanese, guidata dal dirigente Claudio Ciccimarra, ha trasmesso la notizia di reato per violazione dell’articolo 1 della legge Mancino, che riguarda “discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. Con ogni probabilità, della questione si occuperà uno dei sostituti procuratori del quarto dipertimento, che si occupa di attività eversive.

Oltre all’Anpi, a denunciare la gravità del fotomontaggio erano stati anche il Partito decratico, la Comunità ebraica milanese e l’Associazione dei polacchi a Milano, il deputato Emanuele Fiano (Figlio del sopravvissuto ai campi di sterminio Nedo, e responsabile Sicurezza del Pd, aveva invitato la magistratura a “verificare se ci fossero gli estremi per promuovere un’azione penale”).

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La signora Janik risponde così: “Tanto rumore per nulla… Col sorriso vi ricordo che dopo le vignette di Charlie Hebdo tutto è consentito”.

La vignetta pubblicata dalla signora è stupida – perché mette in cattiva luce chi combatte contro l’invasione in corso, questa sì nazista – e di cattivo gusto. Ma il cattivo gusto non deve, o non dovrebbe, essere perseguibile per legge.

Come sempre scriviamo: ognuno dovrebbe essere libero di scrivere e disegnare quello che vuole. E pensa. Se poi riflettiamo sul fatto che poliziotti e magistrati debbano usare il loro tempo alla ricerca di vignette…invece di perseguire i criminali veri…

Ed è surreale che questo avvenga proprio nel giorno dell’assassinio del giornalista giordano indagato ad Amman per una vignetta ‘blasfema’ su Allah. Non siamo poi così evoluti. Cambia solo il tipo di religione che ‘difendiamo’: loro l’islam, noi il politicamente corretto.