Pisa: pescatori di cassonetti e profughi spacciatori

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La segnalazione della situazione di degrado del quartiere “La Cella”, documentato nella cronaca de La Nazione mette in luce alcuni aspetti che non sono limitati ad una zona, ma ormai visibili in tutta l’area cittadina. “Il fenomeno dei “pescatori” di cassonetti, utilizzati come nascondiglio temporaneo per sostanze da spacciare, è evidente anche a Porta a Lucca – afferma Matteo Pacini, portavoce di Sovranità Pisa – Recente è la notizia di fermi per spaccio in zona Stazione di ospiti di un centro per immigrati della provincia. Questa politica di infiltrazione organizzata del territorio da parte di elementi vecchi (la rete degli insediamenti nomadi) e nuovi (i cosiddetti richiedenti asilo) favorisce la tessitura di una rete di spaccio e microcriminalità, tramite cui lo Stato perde il controllo del territorio. Non si può pretendere l’onnipresenza delle forze dell’ordine, o fingere una militarizzazione delle strade che oggi è per lo più orientata alla prevenzione degli atti terroristici. Urge un cambiamento di rotta – continua la nota – contro la sponsorizzazione dell’accoglienza, fonte di sperpero di risorse e di un danno netto per la comunità legale. La realtà invece è che la politica di sistemazione degli immigrati rappresenta la prosecuzione del supporto materiale e morale ai gruppi nomadi organizzati già insediati a titolo non chiaro , protagonisti di continui episodi a danno della popolazione locale e dell’immagine turistica. La mentalità di pagare (con alloggi e sussidi) i criminali per non delinquere, debole e vergognosamente remissiva già di per sé, arriva ora ad essere (nell’era dei migranti) una vera e propria campagna contro il territorio, sempre più odiosa per i cittadini ”– conclude la nota.