Volantino ‘razzista’ contro gli affari del prete coi profughi

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Dal giornale locale:

Il volantino che sta circolando in questi giorni a Castellamonte e dintorni, e che sta facendo discutere, è un attacco in piena regola a don Angelo Bianchi, reo, almeno secondo l’autore anonimo, o gli autori, sotto la sigla I love you Spineto, di aver accolto l’ultimo gruppo di migranti giunto nella città della ceramica nella frazione più grande, Spineto, appunto. Il taglio è ironico, ma lo sfondo, e neppure velatamente, è razzista.

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Don Angelo, l’arciprete, viene definito il collocatore, Giancarlo Musso, il proprietario dell’immobile dove sono stati sistemati i migranti, viene additato come l’insaziabile, ma nel volantino compaiono anche Papa Francesco, il gesuita, e Matteo Renzi, il premier (per questi ultimi due, le foto scelte li ritraggono in pose davvero singolari).

L’ultima foto, ma è la prima accanto a I love you Spineto, è quella di quattro profughi con la didascalia «Un mondo che cambia, popoli che per noi possono rappresentare una risorsa», affermazione dello stesso don Angelo. E in fondo al manifestino, la scritta, elaborata «A big thank you. Avanti, c’è posto, intanto paghiamo noi».
Il volantino non pare arrivato per caso, visto che già nelle scorse settimane era stato anticipato come gruppo sui social, anche in questo caso rigorosamente anonimo. Però, non sembra curarsene troppo, don Bianchi. «Le cose anonime scivolano sul piano inclinato della mediocrità – dice, serafico, l’arciprete – . Se qualcuno ha qualcosa da dirmi, mi mostri il suo volto, in modo che io possa spiegargli le mie ragioni. Abbiamo deciso di accogliere e, possibilmente con l’aiuto di tutti, integrare. Invece di stampare volantini simili, ci aiutino, magari proprio con la tipografia, a trovare anche solo un posto di lavoro, ne sarei grato».
La prende con altrettanta ironia il parroco di Castellamonte che già aveva subito le ire di alcuni residenti che non avevano accolto con il giusto spirito la lavanda dei piedi ai rifugiati durante il Giovedì Santo e, subito dopo, l’arrivo della ventina di profughi, ora ospiti a Spineto. «Non faccio ne più ne meno di quanto mi è stato chiesto da Papa Francesco – aggiunge il sacerdote – . A proposito, hanno fatto bene gli autori anonimi a rimarcare che è un gesuita. Se qualcuno, e sottolineo qualcuno, si illude che con due volantini e qualche scritto su facebook si fermi il flusso migratorio si sbaglia di grosso. Questa situazione è destinata a continuare e persistere fino a quando i popoli non aspireranno alla pace. Il problema non sono io, non è chi accoglie. Il problema è politico. La mia missione va avanti, non saranno certo dei manifestini a fermarla»

Ci sono altri modi per fermare quella che l’amante dei giovani maschi africani chiama ‘missione’. Forse riferito a posizioni particolari. Non dovrebbe sottovalutare un popolo incazzato.