Sindaco Lega non li dichiara marito e marito: Scalfarotta lo vuole in carcere

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“La deliberata volontà di non dare applicazione a una legge dello Stato configura il grave reato di omissione d’atti d’ufficio, prevista dall’art. 328 del codice penale”.

E’ la solita bizzarra dichiarazione del sottosegretario Ivan Scalfarotto – lì solo perché in quota gay – che commenta il rifiuto, a Gallarate, del sindaco Andrea Cassano (Lega), di sposare due mariti.

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“È un mio diritto non celebrare i matrimoni omosessuali e non li celebrerò – ha detto il sindaco – Credo che una coppia che ottiene la possibilità di celebrare un’unione civile potrebbe già accontentarsi di questo senza pretendere che il sindaco (come già si sapeva) la celebri”.

Ma i gay sono notoriamente in cerca delle luci della ribalta – egocentrici – e così i due futuri mariti pretendevano di essere sposati dal sindaco. Perché non è sufficiente esercitare un presunto diritto, per loro, devono anche umiliare i dissidenti.

“Penso che andremo a sposarci a Milano dal grande Sindaco Sala, ma con Gallarate – ha detto uno dei due mariti – non è finita di certo così”.