SISMA: IL SELFIE DEI PROFUGHI SORRIDENTI

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E puntuali, con il terremoto arrivano gli sciacalli. Per ora non si hanno le solite notizie di zingari in giro tra le macerie, temiamo sia questione di tempo. Non mancano, però, quelli mediatici. A parte Renzi, corso a farsi qualche selfie promozionale:

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A pasteggiare sui cadaveri sono soprattutto i fanatici dell’immigrazione, che non perdono l’occasione per sponsorizzare l’invasione. Lo fanno in modo patetico. Ricorderete le foto opportunity false dei profughi a Genova durante l’alluvione. In questo caso, segnaliamo in particolare due casi tra il disgustoso e il tragicomico, uno è questo:

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Nemmeno un minimo di compassione. Per loro il terremoto è motivo di allegra esultanza, selfie con la ‘v’ di vittoria per annunciare il loro presunto arrivo sui luoghi della tragedia. Dove probabilmente non arriveranno mai, perché servirebbero a nulla: ma non è questo l’importante, l’importante è la pubblicità.

E poi c’è la solita agenzia del prete di Fermo, Redattore Sociale, che spaccia le solite bufale:

Hanno deciso di rinunciare al pocket money, la piccola somma che gli viene garantita per la spese personali, per destinarla ai terremotati. I beneficiari del progetto Sprar di Gioiosa Ionica (RC), gestito dalla Rete dei Comuni Solidali e che ospita 75 tra richiedenti asilo e beneficiari, hanno voluto in questo modo fare un piccolo e simbolico gesto di solidarietà nei confronti delle vittime del terribile terremoto della notte scorsa che ha colpito in maniera devastante il centro Italia.

“Stiamo cercando di capire come aiutarli a fare il versamento e a chi ma vorremmo sottolineare questo piccolo ma rilevante gesto di aiuto tra popoli, da parte di chi si è sentito accolto in Italia e vuole in qualche modo ricambiare la solidarietà” ha dichiarato il coordinatore dello Spar di Gioiosa Ionica Giovanni Maiolo.

Detto che è la solita boutade pubblicitaria, il cosiddetto ‘pocket money’ sono soldi nostri che elargiamo ai cosiddetti profughi – oltre vitto e alloggio – non sono soldi loro.