Si rifiuta di vendere fiori a Rom con soldi falsi, loro chiamano Polizia…

Vox
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«Non vi vendo i fiori, perché già altre volte i vostri familiari mi hanno rifilato soldi falsi. Stavolta non casco nella vostra trappola». Ha risposto così, un fiorista, ad una coppia di zingari che lunedì 22 agosto si è presentata nel suo negozio, a Udine, dopo essere scesa da una fiammante Bmw serie 1.

I due Rom hanno detto di essere stati «discriminati». E hanno chiamato la polizia per denunciare: sono ben istruiti.

La pattuglia, verso le 10 di lunedì scorso, ha raggiunto la rivendita di fiori e ha identificato sia il fiorista, sia i due “clienti”, un uomo e una donna di etnia Rom.
Questi ultimi, al termine dei controlli nelle banche dati nazionali, sono risultati entrambi già noti alle forze dell’ordine. Lui per furto, scippo, furto in abitazione, truffa, ricettazione. E anche per un’ipotesi di associazione a delinquere. Lei per furti e ricettazione.

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Dopo aver ascoltato le due versioni dei fatti, perché criminali e cittadini onesti possono entrambi dare le proprie versioni, gli agenti della questura hanno capito che nessuna delle due parti era intenzionata a formalizzare una querela.

Alla fine i nomadi sono rimasti senza fiori. Il fiorista si è tenuto la sue rose. E la polizia, dopo aver tranquillizzato un po’ gli animi, se n’è andata.

Un’altra coppia di nomadi, sempre nella giornata lunedì, ma nel pomeriggio verso le 18, si è resa protagonista di un movimentato episodio all’interno di un supermercato del quartiere di San Paolo-Sant’Osvaldo.
Quando i due stavano per pagare una confezione di pane, un cane ha fatto i bisogni in un angolo del negozio e quando la responsabile del market ha cominciato a chiedere di chi fosse l’animale, il Rom si è indispettito a tal punto da bloccare la donna tra le casse e la struttura girevole che regola gli ingressi.
Non solo: secondo le testimonianze raccolte dalla polizia l’avrebbe minacciata dicendole «Ti spacco i denti» e poi, sempre con fare minaccioso, avrebbe agitato una bottiglia davanti al viso di una cassiera che stava assistendo attonita alla scena.