ASSESSORE LEGALITA’ GENOVA DIFENDE LADRO E NE IMPEDISCE ESPULSIONE

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CONTINUANO LE MARCHETTE DEI MAGISTRATI AGLI INVASORI: LA MAGISTRATURA E’ COSTITUZIONALMENTE ANTI-ITALIANA

Grazie all’assessore alla legalità (alla legalità!) del comune di Genova, che è anche avvocato, un ladro equadoregno può rimanere a Genova. E portarsi anche tutta la famiglia, perché si sa, ha un’impresa da portare avanti. Criminale. Come la giunta genovese.

LA GROTTESCA VICENDA – Una sentenza lo ha riconosciuto responsabile di furto, e chissà quante volte non è stato colto sul fato, e per questo la polizia aveva deciso che non poteva più stare in Italia, negandogli il rinnovo del permesso di soggiorno. Ma ha una famiglia, e allora non può essere espulso.

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Aveva già fatto arrivare in Italia i suoi familiari attraverso la famigerata procedura del cosiddetto “ricongiungimento familiare”, quella che consente ad interi clan criminali di trasferirsi in Italia. Per questo, il tribunale amministrativo di Genova, ha deciso che gli deve essere concessa la possibilità di rimanere in Italia. A rubare.

Lo straniero ha vinto il ricorso assistito da Elena Fiorini, che oltre ad essere un avvocato, è appunto l’assessore comunale alla legalità nella giunta di centrosinistra guidata in città dal sindaco Marco Doria (in questo specifico caso Fiorini era coadiuvata dal collega Giuseppe Tortorelli).

Il primo organo da rivolta come un calzino in Italia è la magistratura. Un governo identitario dovrà licenziare in tronco tutti i magistrati e ricominciare da capo. Alcuni andranno anche processati, insieme a certi assessori alla ‘legalità’, per alto tradimento.

Intanto, sarebbe già opportuno che avvocati e magistrati che impediscono l’espulsione di delinquenti pagassero, nel caso questi delinquenti commettano un nuovo reato: passerebbe loro la voglia di difenderli.