Italia: dove è proibito difendersi, cane punito per avere morso intruso

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In Italia vige il divieto a difendersi. Con qualunque mezzo. Se spari ad un ladro entrato in casa tua, ti perseguitano. Se reagisci ad un nigeriano clandestino armato di spranga, ti perseguitano. Lo dimostra anche questa vicenda raccontata da un giornale locale di Padova:

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OSPEDALETTO EUGANEO (PADOVA) – Brian ha fatto il suo “dovere”, quello che per natura è chiamato a fare. Quando uno sconosciuto si è introdotto nel cortile di casa, aprendo autonomamente il cancello d’ingresso in una domenica mattina in cui i suoi padroni erano lontani, si è fatto avanti e ha mostrato i denti all’ignoto visitatore, “invitandolo” ad andarsene con una morsicata alla coscia. Ora però arriva il conto da pagare, per lui e per il suo padrone: entrambi, tra le varie cose, dovranno frequentare un corso formativo e un percorso per il recupero comportamentale dell’animale.
L’episodio incriminato. A raccontare il paradossale caso è Daniele Migliorin, padrone di Brian, un pastore maremmano di due anni e cinquanta chili: «Un mese fa, di domenica mattina, un mio cliente si è presentato davanti al cancello della mia abitazione (sede anche di una ditta di impianti, ndr) e, pur non vedendo nessuno in casa e nonostante i cartelli che indicavano la presenza di cani, ha deciso di aprire il cancello e di entrare nella mia proprietà. Brian ha cercato di intimorire quella persona sconosciuta, arrivando anche a morderla: niente di clamoroso, sia chiaro». Fatto sta che il cliente si è recato in pronto soccorso a Schiavonia per essere medicato. L’episodio è quindi stato posto all’attenzione del Servizio veterinario dell’Usl 17, che ha avviato gli accertamenti del caso. In base all’ordinanza ministeriale del 6 agosto 2013, infatti, a seguito di aggressioni o morsicature i Servizi veterinari devono per legge accertare le condizioni psicofisiche dell’animale in questione e la gestione del suo proprietario.

Daniele Migliorin racconta l’episodio che è costato una punizione a lui e al suo Brian: il cane ha morsicato un cliente che si era introdotto in azienda anche se lo stabilimento era chiuso. Ora padrone e pastore maremmano dovranno frequentare un corso di rieducazione (video Zangirolami)
L’ordinanza del sindaco. Gli accertamenti dell’Usl 17 hanno prodotto conseguenze che si sono tradotte in un’ordinanza comunale firmata lo scorso 5 agosto dal sindaco Giacomo Scapin. L’ordinanza impone a Migliorin l’obbligo di frequentare a proprie spese un corso formativo ed informativo (il cosiddetto “patentino”) sulla gestione del cane. Il proprietario di Brian è inoltre tenuto a utilizzare guinzaglio e museruola per ogni uscita con l’animale, a stipulare una polizza assicurativa (già attiva in realtà, anche se l’assicurazione non risponde per attacchi a estranei che si introducono in confini privati, altra situazione paradossale), a non lasciare mai solo il cane con estranei e bambini, a chiudere il pastore in un recinto con rete metallica elettrosaldata, a migliorare la sicurezza della recinzione dell’azienda. Brian, infine, dovrà partecipare ad un percorso di recupero comportamentale, in quanto ritenuto pericoloso (livello 2 su 3). La mancata osservazione di queste prescrizioni comporta l’arresto fino a tre mesi e un’ammenda fino a 206 euro.
La polemica. «Il mio cane ha fatto solo il suo dovere e ha reagito nello stesso modo in cui reagirebbe la maggior parte dei cani quando un estraneo entra in casa», è il commento incredulo di Migliorin «Stiamo parlando di un cane che quando vede i cancelli aperti non esce mai, che non ha mai attaccato nessuno, che quando vede persone non note in nostra presenza si limita ad abbaiare, che al di fuori dei confini di casa si è sempre comportato correttamente. Questa ordinanza è assurda e offende sia me che il mio cane».