MEMBRI ISIS IN CASE POPOLARI EMILIA ROMAGNA

Vox
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Dopo l’espulsione del terrorista marocchino che abitava a Fidenza e che aveva legami con Isis, il Comune ha disposto lo sfratto per il fratello che lo ospitava abusivamente in una casa popolare del Comune.

Interessante: diamo le case popolari a ISIS. Geniali. Ora lo sfrattano, e gli altri?

La presenza dell’uomo infatti non era stata segnalata nei termini previsti dal regolamento di Acer, l’Azienda Casa Emilia-Romagna (dirigenti Partito Democratico) che gestisce per conto del Comune il patrimonio di alloggi popolari.

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“Abbiamo avviato subito stamane l’iter per sfrattare dalla casa pubblica il fratello dell’espulso, reo di aver violato gravemente le regole di utilizzo – ha spiegato il sindaco, Andrea Massari -. Le regole ci sono e vanno rispettate da tutti, italiani e non italiani. Avevamo pizzicato diversi furbetti delle case popolari qualche mese fa, ne abbiamo beccati altri nell’ultimo mese e per tutti vale la stessa sorte: fuori dalla casa pubblica”.

Si, le regole. Il dramma è che marocchini vivono legalmente in case popolari costruite con i soldi degli italiani. E poi, alcuni di loro sono di ISIS.

Insomma, le strutture dello Stato italiano sostengono e finanziano attivamente lo Stato islamico: collaborano nei traffici dell’immigrazione clandestina dalla Libia, mandano soldi ai finti moderati siriani e, ora, si scopre che ospitano i loro membri in territorio italiano.