LA MAFIA CINESE STROZZA L’ECONOMIA TOSCANA

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Triadi, gang, nuova forme di mafia e criminalità organizzata economica. Queste sono le organizzazione malavitose cinesi che operano in Toscana, soprattutto nella zona di Prato. Sono presenti da tempo, sono più presenti oggi di ieri e stanno mutando. A segnalarlo è la Fondazione Antonino Caponnetto, che ha pubblicato il report sulla mafia cinese a Firenze, Prato e dintorni.

“La mutazione in corso, come dimostra il fatto di essere usciti dal contesto proprio delle chinatown, non è da sottovalutare: le organizzazioni criminali cinesi non vivono più all’interno delle proprie isole culturali. L’ultima operazione avvenuta a Prato nel mese di giugno 2016 conferma una simile tendenza”, si legge nel rapporto, che delinea una malavita cinese in rapida evoluzione, anche dal punto di vista tecnologico.

“Uno strumento ripreso dal passato di cui si servono in modo moderno quelle che potrebbero essere definite come le triadi 2.0, è l’utilizzo delle associazioni culturali creandone una propria, oppure infiltrandosi in una di quelle esistenti, la criminalità cinese si erge a difesa dei propri concittadini vessati dalle rapine e dalla così detta assenza dello Stato. Siamo così di fronte alla tipica ricerca di consenso sociale criminale e/o mafioso”.

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La Fondazione Caponnetto invita dunque a monitorare costantemente l’evoluzione della criminalità cinese, insieme ad un’opera di sensibilizzazione nei confronti della popolazione cinese.

Sarebbe più semplice rimandare i cinesi in Cina. No?

“Inoltre – prosegue il rapporto -, bisogna avere tolleranza zero verso il non rispetto delle regole. La criminalità cinese, come tutte le forme di criminalità, si muove benissimo in assenza di regole e trova terreno fertile in un contesto sociale dove ognuno fa quel che vuole. Non deve esistere nessuna zona franca”.

In conclusione, il rapporto sottolinea che le forme criminali cinesi confermano i loro interessi delittuosi tipici: sfruttamento di immigrazione e lavoro nero, traffici internazionali di droga, armi, organi e rifiuti con utilizzo dei porti, contraffazione e falso, estorsioni, usura, riciclaggio di denaro sporco in numerose attività commerciali, sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo. Oltre a ciò, “si assiste ad un salto qualitativo e alla contemporanea uscita dall’isolamento delle forme criminali cinesi”.