PD presenta legge: 2 anni di carcere a chi non veste figlio da femmina

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Durissime pene e salate sanzioni per chi osa “reprimere” l’orientamento sessuale di un minore attraverso le cosiddette “terapie riparative”. Il 14 luglio è stato infatti ripresentato in Senato presso la sala “Caduti di Nassiriya” il ddl 2041 “Norme di contrasto alle terapie di conversione dell’orientamento sessuale dei minori”, composto da tre articoli di cui l’Osservatorio Gender aveva già dato notizia lo scorso 26 maggio.

L’ideologico disegno di legge, depositato a Palazzo Madama da alcuni senatori del Pd (primo firmatario il senatore gay Sergio Lo Giudice, oltre all’immancabile Monica Cirinnà), di Sinistra italiana (fra cui la capogruppo Loredana De Petris), delle Autonomie e del Misto, prevede fino a 2 anni di carcere e da 10mila a 50mila euro di multa, oltre alla sospensione dalla professione, nel caso in cui i “colpevoli” fossero psicologi, pedagogisti, consulenti, educatori o assistenti sociali. Da questi ultimi, in prima linea nella gestione di casi di “orientamento sessuale”, si attende infatti una scontata e supina adesione al “gender diktat” dominante.

I tre articoli del DDL definiscono il campo d’azione, i destinatari e le particolari sanzioni alle quali vanno incontro coloro che osano contrastare tale visione ideologica della sessualità umana.

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L’articolo 1 specifica che cosa si intende per “conversione” dell’orientamento sessuale:

DDL: Fino a 2 anni di carcere e da 10mila a 50mila euro di multa per chi si oppone al “gender diktat”