Pubblicato il verbale di un’altra delle testimoni, P.B. di 54 anni. La donna si è trovata in loco durante l’aggressione:
“Io mi sono trovata davanti a questa scena – racconta – un uomo che ho poi saputo dai giornali essere un ragazzo di Fermo che era sulla difensiva perché davanti a lui c’era un ragazzo di colore che, credo con mosse di karate o altro, e comunque alzando una gamba lo colpiva al corpo e al petto. Contestualmente, una ragazza anche lei di colore, che si trovava alle spalle di quest’uomo bianco e lo strattonava, lo tratteneva per la maglietta e lo colpiva più volte sulla testa con il tacco di una scarpa. Vorrei sottolineare che, tenuto conto che avevo entrambi i finestrini della vettura abbassati, ho distintamente sentito la donna che proferiva all’indirizzo del ragazzo bianco queste parole in discreto italiano: «chi scimmia? chi scimmia?», l’aggressione da parte dell’uomo di colore e parlo di AGGRESSIONE perché ho visto il ragazzo bianco semplicemente proteggersi dai calci che l’altro di colore gli sferrava di continuo, al punto che il ragazzo di carnagione chiara stesso è indietreggiato. A quel punto, tutti e tre: i due di colore e il bianco si sono protratti verso di me, tanto da giungere in corrispondenza della mia vettura più precisamente sul bordo strada alla mia sinistra: ribadisco che a un certo punto i tre si trovavano a un paio di metri da me e così ho potuto notare l’uomo di colore che tirava calci, mentre la donna continuava a colpire il ragazzo bianco con la scarpa sulla testa e mi sembra di ricordare con un morso sulla spalla”.
“In quel frangente, mentre la donna colpiva con la scarpa, l’uomo di colore ha preso da lì vicino un paletto della segnaletica: più precisamente quello con la freccia bianca e il fondo blu e con quel segnale l’uomo di colore ha spinto (dapprima con il paletto) l’uomo bianco che indietreggiando ha perso l’equilibrio, e subito ha scagliato contro questo stesso uomo bianco il paletto. Quel paletto lanciato, lo ha colpito sul fianco e sulla spalla sinistra tanto da far cadere in terra il ragazzo bianco. Quello di colore e la ragazza, pure lei di colore, nonostante l’altro fosse a terra hanno continuato a picchiarlo. Lui ancora con calci e lei con la scarpa sul corpo”.
“A quel punto io ho chiamato il 112 dicendo quello che stava accadendo. Credo di avere detto: «Correte! Lo ammazzano! Lo ammazzano!», riferendomi al bianco. Dalla memoria del telefono posso dirvi con certezza che erano le 15 e 07 minuti quando ho chiamato i carabinieri, sta di fatto che a quel punto ho notato un secondo ragazzo bianco che nel frattempo era intervenuto con lo scopo di evitare che quello a terra venisse nuovamente colpito dall’uomo di colore e dalla donna di colore”.
Domanda: che ci fa, ancora, Mancini in galera? E la nigeriana libera?