8 PER MILLE: SOLO 36% SCEGLIE CHIESA, MA SI BECCA 80% DEI SOLDI

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Anche quest’anno il Vaticano si pappa l’otto per mille e incassa oltre 1 miliardo di euro (ossia più dell’80% delle risorse) nonostante solo il 36,77% abbia scelto di destinare l’8 per mille alla ‘Chiesa’. Segue a debita distanza lo Stato che viene scelto dal 14,88%.
In terza posizione la Chiesa Evangelica Valdese(Unione delle Chiese metodiste e Valdesi) che raccoglie circa 38 milioni di euro (il 2,97%). Poi si passa allo “zero virgola” delle altre confessioni religiose: all’Unione comunità ebraiche vanno 4.752.189 euro (0,38%); alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia vanno poco più di tre milioni (lo 0,25%); all’Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno vanno due milioni (lo 0,16%); alle Assemblee di Dio in Italia poco meno di 1,3 milioni di euro (lo 0,11%).
Tra le new entry non è andata male all’Arcidiocesi ortodossa che incasserà un milione e mezzo di euro (lo 0,12%); all’Unione Cristiana Evangelica Battista vanno 1.125.518 di euro (lo 0,09%) e alla Chiesa Apostolica 287mila euro ( lo 0,02%).

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Finché le alternative saranno solo religiose o lo Stato – perché non ricerca sul cancro ad esempio? – è ovvio che la Chiesa cattolica farà la parte del leone. Ma c’è anche il trucco: perché se solo il 36% sceglie la Chiesa – nonostante il battage pubblicitario a reti unificate – si beccano poi l’80 per cento dei soldi? Il furto avviene grazie ad accorti con i governi italiani: per chi non sceglie espressamente, magari credendo i suoi soldi finiscano allo Stato, sceglie chi ha scelto. E i soldi di chi non ha scelto vengono redistribuiti in percentuale sulle scelte effettuate: così il misero 36% diventa il grasso 80%. Con il quale fanno solo danni: alla società e al Cristianesimo.