Kyenge: “Ho bisogno della scorta, la gente mi odia”

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“Mi chiedo: se non avessi la scorta, cosa succederebbe? La politica ha grande responsabilità nella diffusione del razzismo e dell’odio”. Sono le bizzarre parole della vittima par excellence, Cecile Kyenge, intervistata dai media di distrazione di massa, dopo la morte del clandestino nigeriano che armato di palo stava picchiando un ragazzo di Fermo.

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Sull’Unità aggiunge: “Il fatto stesso che io oggi abbia una scorta vuol dire che sono in pericolo perché le persone sul territorio ti percepiscono come un pericolo per il colore della tua pelle“.

Più che un pericolo un corpo estraneo, come tutti gli africani in Europa – tranne turisti, viaggiatori e poche migliaia di ospiti – e come sarebbe se gli italiani volessero trasferirsi in Congo.