Islanda: l’omogeneità etnica è forza

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Lo aveva già dimostrando l’Irlanda con la Francia: pur schierando giocatori tecnicamente inferiori, l’essere tutti irlandesi ha consentito loro di tenere botta alla legione straniera francese. Hanno perso per caso. E perché la Francia schierava un vero fuoriclasse.

E così, una nazione di 300mila abitanti ha schierato in campo 11 autoctoni, senza strane naturalizzazioni, e ha sconfitto una multinazionale del calcio. L’Inghilterra. Probabilmente qualcuno raccoglierà le firme per ripetere la partita, finché non regala il ‘giusto’ risultato.

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Il calcio è uno sport di squadra. Dove l’organizzazione tattica, quando applicata da un collettivo omogeneo, può sopperire al non eccelso tasso tecnico. L’Inghilterra non è inglese che per metà, un microcosmo della società in generale che dimostra, ancora, di essere disfunzionale: quando una società si ‘diversifica’ oltre un certo limite, si indebolisce.

L’Islanda dimostra, ancora una volta, che l’omogeneità etnica è una forza. Perché i simili, insieme, rendono di più.
Che le squadre etnicamente diverse vincono solo quando il loro tasso tecnico è enormemente superiore a quello delle squadre omogenee, che hanno un qualcosa in più dal punto di vista del ‘sacrificarsi insieme’. E all’Inghilterra mancano i talenti di un tempo: non è abbastanza forte per sopperire al peccato originale della propria ‘diversità’.

Brexit arriva troppo tardi per il calcio inglese. La Premier è il campionato più ricco e globalizzato del mondo, i talenti locali vengono così soffocati nella culla. Qualcosa di simile avviene anche in Italia, che però ha Conte invece di Hogdson, e una squadra etnicamente compatta. Nonché un’abitudine a vincere dopo Caporetto.

Brexit servirà all’Inghilterra non solo a ricostruire la propria società, partendo dalle fasce sociali più deboli colpite e affondate dall’immigrazione di massa, ma anche, come effetto collaterale, la propria nazionale: anche in questo caso, mimando la società nel suo complesso, la ‘immigrazione di massa’ di calciatori impedisce ai talenti locali di sbocciare. Come i giovani inglesi di trovare un lavoro decente.