Monsignor Martino, responsabile ufficio Migrante$ della diocesi di Genova, esplicita la posizione della Chiesa ” a lungo termine la sfida che ci proponiamo è di cercare di inserire i migranti all’interno di cooperative agricole con il duplice obiettivo di ripopolare paesi dell’entroterra e di invogliare questi ragazzi a tornare a fare lavori che gli italiani non vogliono più fare“.
Come altro possiamo definirli, se non criminali? Noi sappiamo a cosa gli servono questi ‘ragazzi’.