Il sito conservatore americano Drudgereport lancia l’allarme censura nei Paesi Ue:
SOCIALS: STOP THE HATE!
Tech Giants Vow to Tackle Bad Speech 'Within 24 Hours'...
Words directed against anyone over issues of race, color, religion...
Descent or national or ethnic origin...
La Commissione UE ha firmato con Facebook, Twitter, YouTube e Microsoft un “codice di condotta” contro la diffusione online della propaganda del terrorismo e del razzismo. Il codice permette la “rimozione entro 24 ore” dei “messaggi di odio” dal web. Lo ha annunciato la Commissaria Ue per la giustizia, Vera Jourova. La definizione di contenuti illegali si fonda sulla Decisione quadro per combattere il razzismo e la xenofobia che, è scritto in una nota, “definisce reato il pubblico incitamento alla violenza o all’odio contro persone o gruppi di persone con riferimento a razza, colore, religione, discendenza nazionale o etnica”.
“I recenti attacchi terroristici – ha detto Jourova – ci hanno ricordato l’urgenza di affrontare i messaggi illegali di odio. I social media purtroppo sono uno degli strumenti che i gruppi terroristici usano per radicalizzare i giovani ed i razzisti sfruttano per diffondere violenza e odio. Questo accordo è un importante passo avanti per garantire che internet resti un luogo di espressione democratica e libera, dove sono rispettati i valori europei”.
In foto i ‘valori’ europei:
Quindi, siccome i terroristi islamici uccidono, si deve vietare che i cittadini possano esprimersi contro l’Islam sul web. Solo menti deliranti come quelle UE e i padroni delle multinazionali suddette potevano partorire una idiozia simile. Si punisce, o si cerca di punire, chi si oppone ai terroristi, invece dei terroristi.
In questo contesto, il terrorismo islamico, invece del nemico da combattere, diventa la scusa con la quale si reprime, invece, il dissenso interno.
Il Codice di condotta prevede che i giganti del web stabiliscano le procedure interne e l’addestramento del personale necessari per garantire che la maggioranza dei contenuti illegali possa essere rimossa o bloccata entro 24 ore. Inoltre le società rafforzeranno le partnership con le organizzazioni della società civile che segnalano i contenuti che incitano alla violenza e all’odio. I responsabili della comunicazione di Twitter, Google (proprietaria di YouTube), Facebook e Microsoft hanno tutti sottolineato l’impegno a combattere la propaganda terroristica ed i messaggi di odio. Lie Junius ha sottolineato che “Google ha sempre proibito i messaggi di odio sulle sue piattaforme” ed ha “efficaci sistemi per riesaminare e rimuovere i messaggi in meno di 24 ore”.
Dal canto suo, Monika Bickert, responsabile della Global policy per Facebook ha osservato che “non c’è posto per l’odio” e che il più grande dei social media, con 1,6 miliardi di iscritti, “sollecita la gente ad usare gli strumenti di segnalazione dei contenuti se ritengono che violano i nostri standard”. “I nostri team in tutto il mondo lavorano 24 ore su 24 per rivedere le segnalazioni e agire prontamente”.
Un vero e proprio ‘stato di polizia’, fatto di segnalazioni, punizioni e censure. Del resto Facebook già attua le stesse iniziative in Cina con il Partito Comunista Cinese al potere perseguitando i tibetani e i dissidenti, farlo anche nei paesi Ue non è per loro difficile.
Da notare, comunque, che tutto questo non vale negli Usa. Vale solo per i cittadini dell’Unione Sovietica Europea. Quindi chi scrive negli Usa potrà avvalersi della libertà di espressione, chi scrive dall’Italia no.
Quando sono i governi – nel caso della Ue una entità sovranazionale senza alcuna legittimità democratica – e alcune gigantesche corporazioni a decidere cosa può essere o non essere scritto, allora non è più una società libera.