Il ‘caso Vox’ non è un unicum nell’ecosistema Facebook. Come sapete, circa un mese fa, Facebook ha cancellato la nostra pagina, tentando di recidere la possibilità che avevamo di raggiungere i suoi 80 mila ‘fans’, al problema abbiamo ovviato in altro modo, quello che resta è il disgustoso tentativo di tappare la bocca ad una delle voci critiche del sistema: probabilmente l’unica slegata da qualsiasi legame e influenza politica.
Ma Vox non è, come dicevamo all’inizio, il solo media critico verso l’immigrazione colpito dai censori di Facebook.
Proprio oggi, Breitbart, importante giornale online americano, pubblica questo articolo:
Exclusive — Immigration Hawks: Facebook Engaging in Deliberate Suppression of Our Content
Facebook sta agendo a tutto campo contro giornali e gruppi che pubblicano notizie che mettono in cattiva luce l’immigrazione.
Per due motivi. Uno diretto: non vogliono mettere a rischio il flusso indiscriminato di manodopera low-cost, nel caso di FB parliamo di programmatori indiani sottocosto.
E un altro indiretto. Sapete a chi hanno appaltato la moderazione di pagine e gruppi? Insomma chi, in FB, decide chi tagliare?
Facebook used a third party contractor with a “team of about 50 people from all over the third world—Mexico, Turkey, India and the Philippines— [who] work to moderate Facebook content.”
In pratica sono i nostri nemici a decidere quello che possiamo pubblicare o meno.
La resa non è un’opzione.
Se vuoi combattere con noi visita questo link per chiedere a Facebook di ripristinare la pagina: https://www.facebook.com/help/contact/167646843343666/
E copincolla il seguente messaggio nell’apposito spazio: