Seviziano animale e lo sgozzano per strada, assolti perché islamici

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C’è un limite alla pena che si può infliggere anche agli animali in nome della religione? No, se il carnefice è islamico. E’ la nuova delirante sentenza di un tribunale italiano, la Corte d’Appello di Genova che ha assolto due zingari islamici – mix perfetto! – che avevano massacrato un capretto, macellandolo con rito islamico senza autorizzazioni.

Le sevizie inferte erano state così brutali che in primo grado erano stati condannati.
Il capretto era stato sgozzato in mezzo alla strada, appeso a testa in giù e lasciato morire dissanguato, come esige la legge islamica.

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«L’ipotesi di crudeltà verso gli animali – scrive il giudice Mauro Amisano – presuppone concettualmente l’assenza di qualsiasi giustificabile motivo, poiché la crudeltà è di per sé caratterizzata dalla mancanza di un motivo adeguato e da una spinta abietta e futile». Però: «Una pratica come il sacrificio rituale musulmano, che è di per sé crudele se parametrata alla sofferenza inflitta, non può essere considerata illecita poiché esplicitamente ammessa per il rispetto dell’altrui libertà religiosa, e quindi non lesiva del comune sentimento di pietà». Soprattutto: «Il limite allo svolgimento di queste pratiche è quello della necessità, nel senso che la macellazione senza stordimento preventivo della vittima è consentita solo ed esclusivamente nel contesto d’un rito religioso, com’è avvenuto nella fattispecie».

Quindi, visto che la Sharia impone di lanciare i gay dai tetti, visto che è un ‘rito religioso’. Siamo alla follia legale: dove la legge islamica è superiore alla legge dell’ordinamento italiano.

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E le guardie zoofile che sulle prime avevano denunciato i due rom, insistevano proprio sull’eccesso di sevizie, avendo assistito a loro dire a una scena raccapricciante. Non solo: è notizia degli ultimi mesi un esposto in grande stile presentato dalla Lav (Lega antivivisezione) alla Procura di Varese su situazioni analoghe registrate in macellerie caserecce messe su a Busto Arsizio, mentre la Regione Liguria ha approvato un mese fa la mozione d’una consigliera leghista che vorrebbe obbligare all’anestesia degli animali prima del rito islamico.